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Matricaria chamomilla |
È il nome con il quale si
identificano varie piante appartenenti a generi diversi, che da sempre
creanodispute e confusione, ma due in particolare si contendono il
titolo di vera camomilla: la “camomilla comune” (Matricaria chamomilla L.), conosciuta anche come camomilla tedesca o camomilla falsa e la “camomilla romana” (Anthemis nobilis) o camomilla inglese, che nel dialetto dell’Italia Centrale viene chiamata comunemente capomilla.
Dietro tale polemica si può ipotizzare anche una rivendicazione
politico-nazionalistica: infatti, mentre alcuni chiamano “camomilla
tedesca” la Matricaria chamomilla, gli autori inglesi, invece, asseriscono che la “camomilla romana” appartiene
a loro di diritto, dato che la usano sin dal Medioevo, mentre
nessun’altra letteratura antica la menzionava, sino alla data del 1598,
quando un tal Camerarius, le attribuì ufficialmente il nome,
sentenziando: “Chiamiamo questa pianta camomilla romana, perché cresce abbondante nei pressi di Roma “. Il che è dopo tutto vero, visto che l’Anthemis
è molto diffusa allo stato spontaneo nell’Italia Centrale e
Meridionale. Comunque entrambe crescono spontanee in quasi tutta
l’Europa e nell’Asia temperata, appartengono alla famiglia delle Compositae, sottofamiglia delle Tubiflorae, tribù delle Anthemideae, ma a due generi diversi, con alcuni elementi di diversificazione. Una prima differenza importante è che la camomilla romana (Anthemis nobilis), appartenente appunto al genere Anthemis, è una pianta perenne, mentre la camomilla comune o tedesca è annua. La camomilla considerata migliore dal punto di vista terapeutico è, comunque, la camomilla comune (Matricaria chamomilla)
che, oltretutto, ha un profumo più piacevole della camomilla romana e
un aroma meno pungente e leggermente dolciastro, ma con fiori più
piccoli, generalmente raccolti in corimbi, anziché solitari come quelli
della romana. Se la migliore, per contenuto e per risultati terapeutici,
è la camomilla quella comune o tedesca, detta anche “selvatica”, l’Anthemis nobilis,
quella detta “romana”, offre altri aspetti molto interessanti,
soprattutto dal punto di vista ornamentale, perché ha i fiori più
appariscenti per la presenza di due corone di petali sovrapposte.
Leggendo nelle cronache del tempo di Elisabetta I si viene infatti a
sapere che durante questo periodo, detto “elisabettiano”, oltre a
impiegare questa pianta come rimedio a molti mali e oltre a cospargerne i
pavimenti delle stanze e delle chiese durante le cerimonie, se ne
facevano meravigliosi tappeti verdi. Pare che Francis Drake, il famoso
capitano della flotta inglese, stesse giocando a bocce su un prato di
camomilla romana quando fu avvistata l’Invincibile Armata.
Nomenclatura Il termine camomilla (chamaemelon) deriva dal greco kamailon dove kamai = bassa, ossia in terra, e melon =
mela (quindi pianta bassa con odore di mela), per l’odore di alcune
specie che somiglia a quello della mela renetta (Plinio), mentre quello
di matricaria deriva dal latino matrix = utero, per l’uso che se ne faceva nel post partum dovuto alla sua azione rilassante della muscolatura uterina
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Anthemis nobilis |
Altre varietà Una camomilla degna di essere ricordata è anche il partenio (Tanacetum parthenium), che i Greci dedicarono alle fanciulle (parthénos = ragazza, vergine), perché il suo infuso era considerato utile nelle malattie femminili. Conosciuto anche come camomillona, crisantemo campestre, matricale, amareggiola, amarella.
È distinguibile dalle altre camomille per il suo portamento più
maestoso, per l’odore forte e per le foglie che hanno lobi piuttosto
larghi, rotondeggianti e dentati, mentre i suoi fiori sono molto
somiglianti a quelli della camomilla. Pur possedendo le stese proprietà
medicinali della camomilla matricaria e romana, è trascurato perché il
suo odore penetrante diventa a volte sgradevole.
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Tanacetum parthenium |
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