venerdì 22 marzo 2013

Dosha - VATA

 ETERE e ARIA
tutto ciò che è in movimento

Vata significa “colui che muove le cose”. Deriva dalla radice sanscrita va, che significa “soffiare”, “fluire”, “dirigere” o “comandare”. E’ la forza motrice degli altri due Dosha, che sono considerati incapaci di muoversi da soli. Gli elementi della tipologia Vata sono: Aria ed Etere  
  
Così CHARAKA descrive VATA:
"...sostiene la terra, da compattezza e movimento al sole, alla luna, alle stelle ed ai pianeti, crea le nubi, fa cadere la pioggia e scorrere i fiumi, porta a maturità  fiori e frutti, fa germinare e crescere le piante. Vata è responsabile di ogni trasformazione intesa come azione di movimento. Nel suo stato di equilibrio sostiene tutti gli organi del corpo. E' responsabile di ogni tipo di azione e attività mentale. Coordina le facoltà di senso e da compattezza ai tessuti. Conferisce gioia ed entusiasmo. Stimola il fuoco digestivo ed assorbe le impurità. Elimina i prodotti di rifiuto. Dà forma ai canali del corpo. Modella la struttura dell'embrione. E' responsabile della continuazione della vita. Quando Vata si muove in natura in condizioni aggravate scuote le cime delle montagne, agita gli alberi, causa le alte maree negli oceani, lo straripamento di laghi e fiumi, i terremoti, i tuoni... la confusione delle stagioni, l'irregolarità dei raccolti..."

Quindi questa tipologia ha le caratteristiche proprie degli elementi cui appartiene:
    • leggerezza, sottigliezza
    • espansione
    • freddezza
    • secchezza
    • ruvidità
    • mobilità, moto continuo
    • irregolarità
Queste caratteristiche si riflettono sia sulla conformazione fisica che su quella caratteriale. 


Funzione dei dosha nell'organismo
Ogni dosha ha uno specifico compito nell'organismo umano e presiede al funzionamento di settori specifici.
Vata governa tutto ciò che riguarda il movimento e l'attività:
    • cervello, sistema nervoso
    • circolazione
    • respirazione
    • organi motori
    • spazi vuoti all'interno del corpo (seni paranasali, cavità addominale e principalmente colon, sistema polmonare e orecchio interno)
    • divisione delle cellule
    • funzionamento del cuore, dei polmoni, dello stomaco e dell'intestino
    • eliminazione delle scorie 

 
Caratteristiche del tipo VATA (Prakruti)
Le caratteristiche della tipologia Vata sono in particolar modo legate alla sua variabilità o irregolarità.
Le persone Vata sono imprevedibili, la loro variabilità nelle dimensioni, nell’aspetto, negli stati d’animo e nell’azione è la parte centrale della loro personalità psicofisica. A questo tipo di dosha corrisponde una grande energia, che si manifesta sia fisicamente che emozionalmente.
Le persone con dosha Vata prevalente sono sempre in movimento, attive ed energiche. Le persone Vata hanno una mente brillante, creativa; ma hanno poca tolleranza e poca forza di volontà. Quando sono disequilibrati, i tipi Vata hanno la tendenza a diventare nervosi e ansiosi. Sono sempre attenti, senza sosta, molto attivi.

Fisicamente:
  • spesso magri, poco sviluppati a livello muscolare, ma molto agili. 
  • hanno le spalle e le anche strette, sono molto alti o molto bassi
  • la maggior parte di loro ha difficoltà a prendere peso e spesso rimangono sottopeso
  • il loro appetito è variabile, i Vata sono le uniche persone che possono mangiare di tutto senza mai ingrassare, ma a volte possiamo trovare la loro irregolarità anche nella fluttuazione del peso, possono essere magri nell’adolescenza ma andare in sovrappeso nella mezza età.La marcata irregolarità fisica è fondamentalmente un segnale dell’eccesso del dosha Vata. 
  • denti piccoli, o grandi e prominenti, mani e piedi piccoli, l’irregolarità del ciclo mestruale nella donna, vene e tendini prominenti, scricchiolio alle articolazioni, unghie fragili
  • pelle secca tendente a screpolarsi, estremità sempre fredde
  • sonno leggero ed interrotto, intestino irregolare con tendenza a gonfiori addominali e stitichezza,
  • digestione e appetito variabili
Mentalmente:
  • sono soggetti vivaci, gioiosi, sempre entusiasti e ricchi d’immaginazione. 
  • la loro mente è sempre attiva
  • variabilità degli stati d’animo che a volte li porta all’affaticamento cronico
  • incapacità di mantenere le amicizie
  • scarsa capacità di concentrazione
  • sonno leggero, insonnia
  • facilmente spendono denaro
  • parlano e si muovono in fretta, ma ugualmente in fretta si affaticano,disperdendo le loro energie. 
  • è il "leader" degli altri dosha. Così sarà sempre il primo ad andare in disequilibrio e a determinare i primi stadi del malessere. Per l'Ayurveda Vata rappresenta la nostra attività mentale e, come tale, quello che oggi definiamo stress possiamo consideralo un eccesso di Vata.
VATA  in EQUILIBRIO: conferisce mente vigile, dinamismo, entusiasmo, vitalità, evaquazione regolare, sonno profondo.

Squilibri e sintomi (Vikruti)

Un eccesso di Vata può dare origine a:

    • disidratazione del corpo, pelle secca
    • stitichezza, gas intestinali, irritazione del colon
    • articolazioni doloranti
    • perdita di peso
    • spasmi muscolari
    • intolleranza al freddo
    • scarsa resistenza
    • dolori alla schiena
    • invecchiamento precoce
    • disturbi cutanei
    • disturbi del sistema nervoso
    • stati ansiosi, incapacità di rilassarsi
    • mente iperattiva, mancanza di concentrazione
    • impazienza
    • insonnia
    • scarso appetito
    • impulsività.

La carenza di Vata può causare sensazioni di pesantezza, pigrizia e cattiva circolazione.
Cosa squilibria Vata?
  • sforzi prolungati
  • viaggi frequenti
  • alimentazione irregolare
  • risiedere in luoghi con climi freddi
  • dormire a orari irregolari
  • eccedere nella vita sessuale
  • ansia, stress
  • preoccupazioni
  • paure, shok
  • alcool e fumo
  • diete rigorose con rapido dimagrimento
  • ambienti rumorosi ed affollati     
Cibi che possono provocare eccesso di Vata:
  • ceci
  • fagioli
  • fagioli neri
  • fave
  • tutti i tipi di frutta secca
  • cavoli
  • cibi surgelati
  • cibi astringenti come il melograno  

STAGIONE VATA: DA NOVEMBRE A FEBBRAIO

La natura sembra entrare in una sorta di letargo, preludio indispensabile all’esplosione di vitalità e di colori propria della primavera. Nell’uomo come nell’ambiente, l’inverno è quel periodo dell’anno durante il quale si ha un progressivo recupero delle forze, esaurite con l’attività dei mesi caldi.

Per mantenere la salute l’Ayurveda consiglia di adottare una serie di misure dietetiche e comportamentali in grado di sintonizzare la fisiologia individuale con quella universale.
Queste raccomandazioni non provengono perciò da considerazioni intellettuali, bensì dal sentire l’intelligenza della natura che è insita in noi.

Infatti potremmo scoprire che già tendiamo a seguire spontaneamente alcune delle raccomandazioni sotto elencate; cionondimeno la conoscenza intellettuale di questi principi può risultarci utile, perché ci offre delle direttrici comode lungo le quali è più agevole muoversi.



 

CONSIGLI PER L’ALIMENTAZIONE

Durante l’inverno, nell’ambiente predomina il dosha VATA. Le caratteristiche di questo dosha (principio metabolico fondamentale) sono: freddezza, secchezza, ruvidita, mobilità, instabilità e leggerezza.

Nella dieta bisognerà perciò introdurre degli alimenti con qualità opposte, per controbilanciarne l’influenza. Più avanti sono riportati i principi della dieta pacificante Vata. Inoltre un secondo fattore va preso in considerazione: a causa del freddo esterno, il calore interno (Agni) viene dirottato dalla periferia verso gli organi interni, aumentando così il potere digestivo.

Per soddisfare le richieste del fuoco digestivo, che aumenta durante l’inverno, è molto indicata un’alimentazione più abbondante e ricca di principi nutrienti.

Bisogna tuttavia far attenzione agli eccessi e non sovraccaricare il sistema digestivo oltre le sue capacità.


 

CONSIGLI PER LA ROUTINE

Per prevenire lo squilibrio di Vata è indispensabile proteggersi dal freddo e dall’umidità, indossando abiti caldi e proteggendo adeguatamente il capo.

L’abitazione dovrebbe essere sufficientemente calda; se l’ambiente è eccessivamente secco a causa del riscaldamento, un umidificatore può risultare utile. Il massaggio quotidiano con olio di sesamo (abhyanga) è altamente indicato in quanto riduce l’influenza di Vata sulla fisiologia e protegge il corpo dal clima freddo.

La stagione invernale è il miglior periodo dell’anno per svolgere dell’attività fisica. L'esercizio fisico rinforzerà la fisiologia ed annullera gli eventuali effetti negativi come l’aumento di peso e l’accumulo di impurità, che possono venire prodotti dalla maggiore assunzione di cibo, tipica dell’inverno.



I 5 SUB-DOSHA VATA
 















 
PRANA VATA
Prana Vata (che respira) è la forza vitale. Ha sede nel sistema nervoso centrale.
E’ anche localizzato nel cervello, nella testa e nel torace. La più importante funzione di Prana Vata è quella di controllare il corretto funzionamento della mente ed i processi della respirazione. Presiede al funzionamento dei sensi, come l’abilità di pensare e di avere sentimenti. Oggi, per la vita frenetica e piena di stimoli che conduciamo, quasi tutti i malesseri hanno la loro radice nel deperimento di Prana Vata, l’indebolimento della forza vitale.
Localizzata quindi nel cervello, nella testa, nel cavo orale e nel torace, è responsabile di pensiero, ispirazione, deglutizione, del movimento verso il basso, ingestione di cibo.
Sintomi di SQUILIBRIO: preoccupazioni, ansia, insonnia, asma, mal di testa da tensione, raucedine, singhiozzo, tosse secca, tubercolosi, fiato corto, disidratazione, magrezza eccessiva, deperimento, memoria debole, senilità, battito cardiaco irregolare, perdita della voce. 
Gli esercizi di respirazione e l’uso degli oli essenziali in particolar modo in diffusione possono favorire la guarigione dei vari disturbi.
La pratica dello Shirodara è il miglior trattamento per armonizzare Prana Vata.

UDANA VATA
(che muove verso l’alto) ha sede nella gola e nel torace. È considerato la forza del movimento che va verso l’alto ed è responsabile dell’espirazione, dell’emissione della voce, della funzionalità delle vie respiratorie, della vitalità e dell’entusiasmo. Favorisce la forza fisica e rafforza l’intelletto e la memoria. 
Sintomi di SQUILIBRIO: secchezza degli occhi, mal di gola, tonsillite, mancanza di entusiasmo, debolezza, fatica, mal d'orecchio, difetti della parola, balbuzie, sovraeccitazione, tosse secca.

SAMANA VATA
(che equilibra) ha sede nello stomaco e nell’intestino tenue. È responsabile delle diverse fasi della digestione, esso alimenta il fuoco digestivo ed è responsabile dell’assorbimento del cibo digerito. Porta equilibrio e tranquillità alla mente e alle emozioni. 
Sintomi di SQUILIBRIO: movimento troppo lento o troppo veloce del cibo, indigestione, diarrea, gas, nutrizione insufficiente, poca energia, disidratazione.

APANA VATA
(che muove verso il basso) ha sede nel colon, nei reni e nella vescica. È la forza del movimento che spinge verso il basso ed è responsabile dell’espulsione dell’urina e delle feci, ed è altresì responsabile delle mestruazioni, eiaculazione e del processo della nascita. Sostiene la crescita del feto.
Questo è subdosha che tende ad essere maggiormente scompensato poiché l’aumento di Vata va sempre a localizzarsi nella regione del colon.
Sintomi di SQUILIBRIO: costipazione, diarrea, diabete, disturbi mestruali, dismenorrea, disfunzioni sessuali, dolori al fondischiena, parto difficile.

VYANA VATA
(che pervade tutto) pur essendo localizzato in tutto il corpo, la sua sede principale è nel cuore e nei vasi sanguigni. È responsabile della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa. È la forza biologica che muove qualunque eccesso di dosha verso le parti più deboli del corpo.
Sintomi di SQUILIBRIO: articolazioni che scricchiolano, artrite, nervosismo, frequente battito delle ciglia, irregolarità cardiaca, circolazione insufficiente, difficoltà nei movimenti del corpo. 
 


AYURVEDA - SCIENZA DELLA VITA

Origini e Significato

"Ayurveda" è il nome con il quale si definisce la MEDICINA TRADIZIONALE INDIANA che si sviluppò oltre 5000 anni fa. Il termine è composto da:

AYU - VITA
VEDA - CONOSCENZA

Questo indica che questa disciplina non si limita alla cura delle malattie-sintomo fisiche, ma si propone la conoscenza di tutte le sfere e di tutti gli ambiti della vita. Racchiude in sè l'arte e la scienza del vivere in buona salute.

OLTRE A CURARE GLI SQUILIBRI DEL CORPO, SI OCCUPA ANCHE DELLE DISARMONIE RELATIVE ALLA MENTE E ALLO SPIRITO.

Leggenda: impietositi dai tormenti che affliggevano l'umanità, gli Dei trasmisero queste conoscenze ad alcuni eletti, i RISHI. L'ayurveda avrebbe dovuto insegnare all'uomo come mantenere sani corpo, mente e spirito attraverso una dieta e uno stile di vita appropriati, in modo che egli fosse libero di dedicare tutte le sue energie al cammino spirituale.

L'ayurveda affonda le proprie origini nel CHARAKA SAMHITA: untrattato che risale a 3500 anni fa, e che a sua volta si basava sul AGNIVASH SAMHITA, l'opera più antica di quei tempi.
Uno dei rami dell'ayurveda che si occupa della guarigione delle malattie, chiamato KAYA-CHIKITSA è strutturato in maniera organica secondo terapie, patologie, anatomia, fisiologia, farmacologia.

Principi dell'Ayurveda

Il principio che ispira la medicina tradizionale indiana è il BINDA-BRAHMANDA ovvero l'unità tra microcosmo e macrocosmo quindi tra uomo e natura.

Secondo questo principio, tutto quello che accade in natura si riflette in modo identico nell'uomo.
I 5 principi primordiali da cui scaturisce il macrocosmo - etere, aria, acqua, fuoco e terra - sono alla base anche del corpo umano e agiscono al suo interno sotto forma di 3 DOSHA (energie):
  • VATA (etere e aria)
  • PITTA (fuoco e acqua)
  • KAPHA (acqua e terra)
Ogni persona è classificata dunque in una tipologia differente, a seconda di quale dei 5 elementi costitutivi prevale in lei, elementi che ne determinano l'aspetto, il carattere, l'emotività, la predisposizione a contrarre malattie e così via.

Il presupposto della salute e del benessere è che i 5 elementi interagiscano armoniosamente nel nostro organismo, ma analogamente a quanto accade in natura, anche nell'uomo sono sono soggetti ad oscillazioni periodiche, volontarie o involontarie.
Per vivere in sintonia con queste oscillazioni e restare sano, ognuno di noi deve adeguare l'alimentazione e lo stile di vita ai cicli naturali, tenendo però sempre in considerazione il proprio Dosha di appartenenza: PRAKRITI.

L'ayurveda si basa sul principio universale:
"guarire tutto curando uno - guarire uno curando tutto"
Concetto che esprime la sapienza degli antichi saggi che nella loro ricerca penetrarono i segreti più intimidella natura e trovarono un sistema di cura che è innanzitutto una medicina preventiva, che aiuta l'uomo a mantenere la salute, lo stato per lui naturale, ed avere una lunga vita.

Concetto di Salute secondo l'Ayurveda

L'ayurveda definisce lo stato di salute, inteso non soltanto come assenza di patologie, ma piuttosto come condizione complessiva in cui gli elementi sono in equilibrio tra loro.
Salute significa stabilità in se stessi, vale a dire uno stato di armonia con il proprio mondo interiore  e con la propria anima.
Per la medicina indiana non esistono patologie soltanto fisiche o soltanto psichiche, ma ogni malattia è psicosomatica.
L'idea di salute prende in  considerazione anche la capacità dell'individuo di sviluppare un rapporto sereno con la vita, di gestirla secondo le proprie predisposizioni e di generare così felicità per se stessi e per gli altri.

La malattia non è mai un fatto isolato e le terapie ayurvediche non curano solo un sintomo o un organo in particolare, ma la persona nella sua totalità. 
Vengono privilegiate le cure lente e graduali e le prescrizioni consistono in norme igeniche, alimentari e comportamentali, preparati a base di erbe, minerali e metalli, infusi, massaggi, yoga e meditazione.

Le terapie non vengono prescritte allo scopo di distruggere un organismo invasore, ma per ristabilire un equilibrio energetico che renda impossibile la sopravvivenza di virus e batteri all'interno dell'organismo in un sistema immunitario rafforzato.

CHARAKA SAMHITA definisce l'ayurveda:
"la disciplina grazie alla quale è possibile distinguere i modi di vita sani e felici da quelli malsani e infelici, grazie alla quale è possibile sapere cosa giova e cosa nuoce alla salute e alla felicità, e conoscere la vera natura della vita"

Salute quindi è uno stato continuo di benessere e di appagamento, di felicità fisica, mentale e spirituale.

I 5 Elementi

1) TERRA:
Universo: fornisce solitità e compattezza, struttura il pianeta e da sostegno e nutrimento agli esseri viventi.
Corpo umano: struttura ossea e muscolare che da forma e sostegno al corpo stesso
Eccesso di Terra: pesantezza grossezza e lentezza nei movimenti.
Può essere provocata dal consumo esagerato di carne, minerali e dolci.

2) ACQUA:
Universo: caratterizzata da umidità, fluidità, nutrimento, vischiosità e pesantezza.
Eccesso o Scarsità possono creare dei danni nell'universo e nella vita degli esseri viventi.
Corpo umano: plasma, protoplasma, citoplasma, fluidi linfatici.
Eccesso di Acqua: grossezza ed edema
L'eccesso  può essere provocato dal consumo eccessivo di latte, succhi di frutta zuccherati, olio, acqua e burro.
Scarsità di Acqua: disidratazione generale o locale

3) FUOCO:
Universo: calore e intensità. Energia e nutrimento delle piante.
Un eccesso brucia. La scarsità impedisce la crescita.
Corpo umano: digestione e metabolismo. Regola la secrezione degli enzimi, dei succhi gastrici, il sangue, il ciclo metabolico.
Eccesso di Fuoco: sensazione di bruciore
Scarsità di Fuoco: altera le funziono metaboliche e digestive, ostacolando la crescita del corpo.
L'eccesso è dato da cibi piccanti e speziati.

4) ARIA:
Universo: leggero secco, freddo, instabile e impercettibile. Responsabile del movimento della materia.
Corpo umano: movimento degli arti e dei muscoli, fluire dello sperma, ciclo mestruale, urina, defecazione, trasmissione degli impulsi nervosi, respirazione.
Eccesso di Aria: corpo leggero, magro e conduce a malattie connesse alla mobilità (artrite, asma, stitichezza, sclerosi multipla, Parkinson). Stabilità mentale e fisica disturbata.
L'eccesso è dato da lenticchie, fagioli e ceci.

5) ETERE - SPAZIO:
Universo: lo spazio che contiene le cose. Leggerezza, morbidezza, impercettibilità, volatilità. Lo spazio è il vuoto nell'universo che consente la mobilità. (se una stanza è piena di oggetti solidi, il movimento sarà limitato)
Corpo umano: numerose strutture vuote, tratto digestivo, vasi sanguigni, pori, spazi dentro alle orecchie, Permettono tutti il passaggio di solidi o liquidi.
Scarsità di Etere: se non ho spazio, ho un blocco che mi provoca limitazioni.


Principio TRIDOSHA



 Nel microcosmo dell'uomo l'energia vitale (PRANA), genere 3 forze fondamentali chiamate Dosha, che sono:
- VATA - flusso
- PITTA - energia
- KAPHA - struttura
Per godere di buona salute, l'uomo deve avere in perfetto equilibrio tutti i Dosha.
Qualsiasi squilibrio provoca malattia.

Il loro studio è indispensabile per capire lo stato delle persone, la loro costituzione, le loro malattie e per scegliere la terapia più indicata, massaggio compreso.
L'eccesso o la carenza dipende sempre da un'ereditarietà, dai pensieri, dall'alimentazione e stile di vita.

I DOSHA E LE RELATIVE PARTI DEL CORPO
Ogni parte del nostro corpo subisce l'influenza di uno dei tre dosha.

Ogni dosha a sua volta si suddivide in cinque subdosha, che hanno sede in una specifica parte del corpo dove si possono manifestare dei disturbi in caso di squilibrio. Essi sono importanti al fine di effettuare una diagnosi con maggiore precisione ed agire con il rimedio più opportuno.
Aggiungi didascalia
Cliccate su ognuno di essi per saperne di più! 





Il cambiamento dei Dosha nel nostro corpo è anche strettamente legato allo scorrere del tempo.
Diminuiscono o aumentano in relazione ai diversi momenti della giornata e all'alternarsi delle stagioni.

Momenti della giornata

6.00 - 10.00 
KAPHA domina, in queste ore, tutti i movimenti diminuiscono, se si dorme oltre le sei è più difficile alzarsi e ci si sente intontiti. Le ore in cui domina Kapha, sono ore in cui l’energia si acquieta favorendo il riposo del sonno che verrà facilmente.

10.00 - 14.00
PITTA domina, il metabolismo si attiva fino ad arrivare al suo massimo alle 12.00, questa è l’ora migliore per fare il pasto più importante e prendere le vitamine per un miglior assorbimento.

14.00 - 18.00 
VATA domina, ore in cui aumentano il movimento e le attività.

18.00 - 22.00
KAPHA, ci porta scarsa energia ed inerzia.

22.00 - 2.00
PITTA domina, ore in cui i sogni sono attivi e colorati e per il sonno profondo. Se capita d’essere sveglio il metabolismo sarà portato a richiedere uno spuntino a notte tarda e a fare attività, cosa di cui ci si pentirà il giorno seguente.

2.00 - 6.00
Ore in cui VATA domina, se si medita alle cinque del mattino, l’energia concentrata che si crea resterà con noi per tutta la giornata. Dormendo oltre le sei si passa nel periodo letargico di Kapha.

Stagioni
- Inverno: Kapha e Vata;
Stagione del letargo, aiutata da vata con i problemi influenzali.
- Primavera: Kapha e Pitta
Apatia primaverile (Kapha) + Voglia di fare (Pitta)
- Estate: Pitta
Porta maggiore energia ma anche problemi legati alla pelle
- Autunno: Vata
Stagione ventilata fredda e malinconica

Cicli di Vita
- Infanzia - 12/14 anni: Kapha
- 12/14 anni - 40/45 anni: Pitta
- Oltre 45 anni: Vata


Prakruti: costituzione psico-fisica individuale
La parola prakriti (o prakruti ) significa "natura", più precisamente è la "forma originale", da pra = inizio e kruthi = formare. La malattia compare quando ci si discosta da questa forma originale con un cambiamento a livello psicologico o fisiologico.
La Prakruti, costituzione psico-fisica individuale, è determinata dalla proporzione con la quale i 3 Dosha si manifestano.
La prevalenza di uno o più Dosha determina le tendenze individuali verso specifiche qualità, fisiche e psicologiche, e la propensione verso determinate manifestazioni di squilibrio, eccessi e malattie tipiche di quel Dosha.
Individuare la Prakruti di un individuo è quindi fondamentale per stabilire quali sono le indicazioni più corrette (alimentazione, stile di vita, pratiche quotidiane e stagionali, ecc.) al fine di mantenere l’equilibrio dei Dosha e come intervenire in caso di squilibrio. 

Le 7 tipologie di Prakruti
Ogni Prakruti è unica, come il DNA, ma è possibile identificare tipologie di Prakruti che possiedono caratteristiche simili.
Per determinare la Prakruti si devono osservare le caratteristiche fisiche, psicologiche e cognitive dell'individuo.

"A seconda di quale Dosha prevalga nel seme, nell’uovo, nel cibo e nelle attività della gestante, nell’utero e nella stagione (del concepimento) sette tipi di Prakruti sono prodotte".
Asthanga Hrdaya, Sa, III, 83

Secondo l'Ayurveda ci sono altri fattori responsabili nella formazione della prakriti, questi fattori operano a un livello molto sottile e potrebbero essere comparati a quel che noi chiamiamo fattori ereditari.
  • Famiglia: soprattutto il carattere e il comportamento dei genitori e dei nonni influenza la natura psico-fisica del bambino.
  • Ambiente culturale: il carattere dell’ambiente culturale, religioso e sociale in cui nasce un bambino influisce sulla sua natura.
  • Luogo di nascita: a causa delle differenti condizioni climatiche ed ambientali il bambino assume alcune qualità particolari. Per esempio le persone nate nei climi caldi hanno la pelle più scura e sopportano meglio il clima caldo.
  • Età dei genitori: in Ayurveda si dice che i bambini nati da genitori di diverse classi di età hanno certe qualità specifiche. In tarda età, per esempio, il seme diventa debole e questo influenza la prakriti del bambino.
  • Periodo dell'anno: i bambini nati in diversi periodi dell'anno possono avere certe caratteristiche ed abitudini particolari. Questo concetto viene spiegato bene nella scienza dell'astrologia vedica (lo Jyotish è parte della letteratura vedica ed è uno strumento utile per capire le caratteristiche individuali). Che ci si creda o no, differenti periodi dell'anno sono in relazione a diversi pianeti. Per esempio, un bambino nato in un periodo in cui Saturno è forte avrà caratteristiche diverse da uno nato nel periodo in cui predomina Giove.
  • Caratteristiche individuali dei genitori: come il tipo di famiglia o la classe sociale influenza la prakriti del bambino, così le caratteristiche uniche e individuali dei genitori hanno la loro influenza.
Secondo la predominanza di uno, due o tutti e tre i dosha, sono possibili sette tipi di costituzione:

1. Vata
2. Pitta
3. Kapha
4. Vata - Pitta / Pitta - Vata
5. Vata - Kapha / Kapha - Vata
6. Pitta - Kapha / Kapha - Pitta
7. Vata - Pitta - Kapha (Sama Prakruti)

La maggior parte delle persone è una combinazione di due dosha, esse possiedono le caratteristiche di ambedue i dosha secondo la percentuale della combinazione. Più raramente si ha la predominanza di un solo dosha, mentre estremamente rara è l'ultima combinazione, che è il tipo migliore di costituzione, perché lo stato equilibrato dei tre dosha neutralizza le loro cattive qualità.
La costituzione individuale differisce anche per la predominanza dei tre guna, le qualità della natura: Sattva, purezza, Rajas, energia, dinamicità e Tamas, inerzia. Così abbiamo costituzioni sattviche, rajasiche e tamasiche che, insieme con la predominanza dei dosha, danno luogo a una serie di sub-costituzioni. A questo punto il discorso diventerebbe troppo ampio per essere trattato in questa sede, quindi ci limiteremo a prendere in considerazione solo le costituzioni basate sui tridosha.

Caratteristiche dei vari tipi di prakriti

Vata
Le qualità predominanti di vata sono: freddo, secco e irregolare.
I tipi vata possono essere molto alti o molto bassi con una struttura ossea esile e con scarsa massa muscolare. La qualità arida di vata si manifesta con pelle secca e ruvida, articolazioni che scrocchiano, capelli secchi, ruvidi e ricci, occhi piccoli, asciutti e infossati, unghie fragili. Il tipo vata soffre il freddo e spesso lamenta problemi di circolazione.
L’appetito e la digestione sono variabili, hanno abitudini alimentari irregolari che peggiorano la capacità di digestione. In genere soffrono di stitichezza. Sonno a volte disturbato per la naturale tendenza all’eccitazione.
Sono persone, attive, irrequiete, parlano velocemente e si muovono in fretta, hanno rapide fluttuazioni di energia per cui si stancano facilmente e a volte non riescono a sostenere l’attività frenetica che a loro piace tanto.
Psicologicamente i tipi vata sono dotati di grande creatività e particolare predisposizione alle attività artistiche. Per la loro natura instabile diventano a volte nervosi, timorosi e spesso sono afflitti da molte ansietà anche se non esistono problemi reali. Veloci ad apprendere ma altrettanto veloci a dimenticare. Scarsa forza di volontà, poca tolleranza e fiducia in sé stessi. Tendono a guadagnare denaro velocemente e a spenderlo velocemente.

Pitta
Le qualità predominanti di pitta sono caldo, oleoso e irritabile.
Le persone pitta sono di altezza e corporatura media con struttura ossea e massa muscolare ben formata. Pelle soffice ed oleosa, chiara, ricca di lentiggini e nei, si arrossa facilmente al sole e hanno tendenza a soffrire di eruzioni cutanee. Capelli dritti, chiari, di colore rosso, biondo o bruno con tendenza a prematura perdita e imbiancamento. Occhi acuti, grigi, verdi o bruno-ramati.
Metabolismo forte e buona digestione. Tendenza alla sudorazione eccessiva, mal sopportano il caldo, la luce solare e il lavoro duro. Producono molta urina e feci molli ed abbondanti. Sonno di media durata ma ininterrotto.
Psicologicamente hanno grande intelligenza, buona capacità di comprensione e discriminazione. Portati naturalmente al comando hanno un forte spirito competitivo, sono ambiziosi, amano la prosperità, gli agi, le cose lussuose che esibiscono con piacere. Avendo una natura focosa, quando sono messi sotto pressione, tendono a essere aggressivi, critici, polemici e possono anche essere distruttivi.

Kapha
Le qualità predominanti di kapha sono freddo, umido, stabile.
I tipi kapha hanno generalmente una corporatura solida, massiccia, ben sviluppata, con torace ampio. Atleti naturali dotati di ottima resistenza allo sforzo e alla fatica tendono ad ingrassare se non si tengono in esercizio. Pelle soffice splendente ed oleosa. Capelli fitti, scuri, soffici e ondulati. Occhi grandi e scuri.
Hanno un appetito regolare ma digestione e metabolismo in genere sono lenti. Tendono a muoversi lentamente, fanno fatica a mettersi in attività ma una volta entrati in azione sono dotati di eccezionale resistenza. Evacuazione lenta con produzione di feci molli e di colore chiaro. Sonno profondo e prolungato.
Essendo generalmente sani, felici e pacifici, psicologicamente i tipi kapha sono tolleranti, calmi, indulgenti, affidabili. Lenti ad apprendere, quando hanno acquisito la comprensione di una cosa non la dimenticano più. Hanno una naturale tendenza all’accumulo e per questo a volte possono esibire caratteristiche di avidità, attaccamento, invidia, ossessività. Sanno guadagnare il denaro e hanno la capacità di conservarlo.
Veniamo ora a un breve profilo delle costituzioni in cui prevalgono due dosha , esse riguardano la maggior parte degli individui. Molte caratteristiche della persona saranno una combinazione dei due dosha oppure gli influssi dei due fattori compariranno a fasi alterne.

Vata – Pitta
Nei tipi vata-pitta si uniscono la volatilità, la leggerezza e l’intensità dell’aria e del fuoco.
Rispetto al vata puro hanno una corporatura snella ma più vicina alla media, una digestione più forte e maggiore tolleranza al freddo. Queste persone uniscono l’originalità e la creatività del vata con la determinazione e l’intraprendenza del pitta. Sono persone di grande intelligenza e quando lo stress li mette sotto pressione possono rispondere con un’alternanza di paura e di rabbia.
Hanno bisogno soprattutto di stabilità, la caratteristica del kapha, che equilibra la loro volatilità.

Pitta – Kapha
In questi tipi si combinano l’energia del fuoco e la stabilità dell’acqua dando luogo a un individuo di straordinaria forza fisica, dotato di ottima resistenza, buona salute e grande sicurezza anche a livello psicologico. Hanno una corporatura forte e muscolosa, digestione buona di tipo pitta . Hanno energia stabile unita a grande resistenza quindi sono naturalmente portati all’atletica. La stabilità del kapha e la forza del pitta a volte li porta alla rabbia e alla critica, all’arroganza e all’insensibilità. Hanno bisogno della leggerezza e della flessibilità del vata che equilibra i loro tratti negativi.

Vata – Kapha
In questa costituzione convivono le qualità diametralmente opposte dell’aria e dell’acqua che condividono invece la freddezza. Le caratteristiche fisiche sono generalmente nella norma anche se l’altezza tende a essere superiore alla media. Possono avere la digestione lenta o irregolare e hanno una spiccata avversione per il freddo essendo in questa costituzione carente l’elemento fuoco.
Sono persone profondamente sensibili, umili e adattabili, possono essere dotate di buone qualità creative ed artistiche oppure possono essere portati alle attività sportive per la buona resistenza di cui sono dotati. La freddezza di vata e di kapha si può riflettere nel carattere che può essere carente di motivazione, passione ed entusiasmo. Hanno bisogno soprattutto di calore, in tutti i sensi.

Vata – Pitta – Kapha
Questo tipo di costituzione è molto raro ed è anche difficile da descrivere perché accomuna le qualità e le caratteristiche di tutti e tre i dosha . Fra tutte è comunque la costituzione più equilibrata, con la tendenza a godere di lunga vita, buona salute, buone difese immunitarie. Malgrado ciò, quando si ammalano, sono i tipi più difficili da curare proprio perché manca nella costituzione la prevalenza di un dosha che aiuta a identificare le predisposizioni naturali alle malattie e il modo di riportare l’equilibrio.

Prakriti e Vikriti : costituzione di base e squilibrio dei dosha
Per determinare la costituzione ayurvedica di una persona non bisogna confondere quella che è la costituzione di base che non cambia dalla nascita fino alla morte (prakriti ), con ciò che è uno squilibrio dei dosha (vikriti ).
A causa dello squilibrio dovuto all’aumento di un dosha , per esempio per errate abitudini alimentari, si avrà nella persona l’evidenza delle caratteristiche di tale dosha . Questa condizione potrebbe trarre in inganno se si cerca di determinare la costituzione individuale osservano le cose troppo superficialmente.
Prakriti e vikriti sono due concetti separati che non vanno confusi tra di loro.

La prakriti o costituzione della persona è lo stato naturale che non significa squilibrio dei dosha . Se si ha una costituzione vata ciò non significa che si ha uno squilibrio di vata, ma significa che si ha una naturale predominanza del dosha vata nella costituzione e ciò non comporta squilibrio nei dosha o stato di malattia.
La vikriti o stato squilibrato dei dosha è lo stato di malattia che può riguardare uno qualunque dei tre dosha , anche quelli che non predominano nella costituzione individuale. Il medico ayurvedico deve ben distinguere fra questi due concetti e, individuati i dosha che sono in squilibrio, deve cercare di riportarli al loro naturale equilibrio con le terapie adatte.

Individuare la propria costituzione
La determinazione della propria costituzione secondo l’Ayurveda sta diventando una curiosità che affascina le persone così come l’appartenenza ai vari segni astrologici. I libri e i siti internet che riguardano l’Ayurveda sono pieni di questionari per determinare la costituzione e ultimamente anche su certi settimanali da leggere d’estate sotto l’ombrellone si trova la descrizione della costituzione e i test per determinarla.
Un questionario, anche se fatto bene, può dare solamente una vaga idea di quella che può essere la costituzione individuale. Per avere una diagnosi corretta, normalmente è necessaria la visita di un medico esperto in Ayurveda.
Per determinare la propria costituzione con lo stesso risultato dei test che si trovano in giro, bisogna soprattutto esaminarsi il più onestamente possibile, cercando di resistere alla tentazione di vederci come vorremmo essere anziché osservarci come realmente siamo.

FAI IL TEST PER CONOSCERE IL TUO PRAKRUTI

 

mercoledì 20 marzo 2013

Olio di Macadamia

L'Olio Drenante
 
Olio di macadamiaL’olio di macadamia è ricavato dalla spremitura a freddo delle nocidi macadamia, frutti nativi delle foreste pluviali australiane, ma che grazie al loro gusto ed ai numerosi benefici per la salute sono diventati famosi in tutto il pianeta come trattamento per la salute. 
L’olio ha un colore giallo chiaro, è fluido e ha un odore neutro.
Gli alberi di macadamia possono raggiungere i 12 metri d’altezza ed il suo frutto è una grandissima fonte di acidi grassi monoinsaturi.

L’olio di Macadamia è un olio poco conosciuto, ma di grande valore. Ha un ottimo assorbimento epidermico, ha un’ottima scorrevolezza e non unge la pelle. Lo si usa soprattutto per le miscele di uso cosmetico. Possiede proprietà regolatrici sul sistema linfatico e circolatorio.  
L’olio di Macadamia è considerato un olio speciale perché è l’unico che contiene acido palmitoleico, un acido essenziale che si trova nel sebo. Pertanto, ha un’affinità naturale con la cute. E’ molto emolliente e adatto a pelli secche e invecchiate. Può essere vantaggiosamente associato con l’olio di mandorle dolci e l’olio di nocciola.  

L’olio di macadamia è caratterizzato da un altissimo valore nutrizionale che mantiene controllati i livelli di colesterolo del corpo e previene un gran numero di malattie, soprattutto cardiache.
Un prezioso componente dell’olio di macadamia è l’acido oleico, che con le sue proprietà anti-infiammatorie è utili per affrontare diversi problemi fisici di natura cronica.
La salute del vostro organismo farà un grosso salto di qualità, se cominciate anche voi a sfruttare i poteri benefici di questo speciale prodotto omeopatico.
L’olio di Macadamia ha una lunga durata e buona resistenza a irrancidimento. Esso è anche un lieve lassativo. Olio di noce di macadamia contiene circa l'80% acidi grassi monoinsaturi e una percentuale più elevata di acido Palmitoleico rispetto ad altri oli vegetali. 

Proprietà
  • riduce i segni dell'invecchiamento della pelle
  • idratante, adatto per pelli secche ed irritate
  • emolliente
  • rassodante
  • previene le scottature solari
  • accelera il processo di guarigione di molte ferite lievi
  • migliora la salute e l’aspetto dei capelli
  • drenante
Consigli
  • Usare l'olio puro su viso, collo e décolleté oppure unire un cucchiaio di olio di macadamia con due gocce di OE di palmarosa.
  • Fanfo Anticellulite 
5 cucchiai di olio di macadamia
3 cucchiai di olio di rosa mosqueta
1 bicchiere di argilla
acqua
Preparare l'argilla e aggiungere gli oli, mischiare bene. L'argilla non dovrà essere molto dura, quindi se necessario aggiungete più acqua.
Passare sui glutei e se necessario cosce e avvolgete con pellicola. Posa: 30 minuti.
   
                                                                                                                      
  • Olio Nutriente 
    1 cucchiaio di olio di avocado  
    1 cucchiaio di olio di germe di grano  
    1 cucchiaio di olio di macadamia  
    1 cucchiaio di olo di vinacciolo (se non lo trovate usate olio di mandorle)      
    30 gocce di olio essenziale di menta piperita (opzionale) Mischiare e applicare sulla pelle molto secca. L'effetto è ottimale se avvolgente la pelle con della pellicola per 30 minuti. La miscela va applicata dopo il peeling

domenica 17 marzo 2013

Olio di Enotera


 Semi ricchi di acidi grassi

L'Olio della Pelle
 
L’Enotera si estrae dai semi di un fiore, conosciuto anche con il nome di primola, originario del nord America e Inghilterra. Appartiene all’ordine delle mirtifloraceas, familia delle onagráceas, del genere Oenotherae, e sono usati due tipi: Oenothera biennis e Oenothera lamarkiana.
Ha un aspetto giallo chiaro e un odore e gusto gradevoli. 
L'enotera è nota anche come bella di notte, primula di sera, rapunzia ed enagra. 
La pianta della primula e i suoi semi sono stati usati dagli indiani americani durante secoli. Usavano la pianta come infusione in acqua calda per curare ferite, problemi cutanei e altri disturbi.
L’olio di Enotera  tratto dai semi, è rinomato per il suo alto contenuto di acido gamma-linoleico. Contiene anche vitamine e minerali. Localmente ha una buona  azione antinfiammatoria e lenitiva. Sembra che anche la sola applicazione topica sia in grado di raggiungere il torrente circolatorio. 
In aromaterapia si impiega miscelato al 5-10%  ad altri oli, come quello di macadamia e di mandorle dolci. E’ un olio fragile, sensibile alla luce, all’ossigeno e al calore.  

Proprietà

  • Regola la secrezione lacrimale e salivare
  • Aiuta al normale funzionamento del nostro sistema di difesa o immunologico
  • Controlla la normale produzione di grassa nella pelle
  • Ha azioni simili all’insulina e aumenta gli effetti di questa
  • Impedisce la formazione di sostanze infiammatorie
  • Colpisce la conduzione degli impulsi nervosi, regola la liberazione e azione dei neurotrasmissori (messaggeri del sistema nervoso)
  • Inibisce la formazione di coaguli o trombi
  • Ha una azione vasodilatatrice, per cui risulta utile in problema cardiovascolari
  • Regola gli effetti degli ormoni femminili nel ciclo mestruale  
  •  
  • Psoriasis: A causa del suo effetto anti-infiammatorio della crescente circolazione a livello della pelle applicare sopra la lesione di psoriasi diminuisce il bruciore e il prurito.
  • Eczema: In uso esterno, l’Olio di Enotera si utilizza per il trattamento degli eczemi, specialmente l’eczema atópico, una malattia di carattere crónico relazionata con problema di alergia che attacca la pelle proporzionandole una testura como di cuoio. La sua applicazione durante 3 o 4 mesi risulta molto positiva per ridurre il prurito, la secchezza e impedire che la pelle si squami con tanta facilitá. Risulta un trattamento alternativo all’uso di corticoidi o immunomodulatori topici.
  • Acne: Ugualmente la sua applicazione riduce i brufoli, i grani e le infiammazioni in generale dell’acne. Questa proprietá si produce per la capacitá del suo olio in diluiré l’accomulazione di grassi nei pori della pelle, lo che impedisce che questi si blocchino e appaiano i difetti della stessa che caratterizzano l’acne.
  • Pelle secca: La capacitá dell’Omega-6 per trattenere umiditá nella pelle risulta molto adeguata nel trattamento delle pelli secche.
  • Tensioni e strappi muscolari: Per le sue proprietá antiinfiammatorie, strofinare i muscoli stirati o strappati con olio di onagro aiuta a ridurre il dolore. (Svuotare il contenuto di una capsula nelle punte delle dita per massaggiare la zona affettata).

Controindicazioni:
Non ci sono riscontri di grandi reazioni allergiche o di ipersensibilitá all’Olio di Enotera.
Le persone con allergie o reazioni avverse alle piante della familia delle onagráceas, all’acido gamalinolenico o ad altri ingredienti dell’olio di onagro devono evitare il suo uso. È possibile che causi dermatite per contatto (eruzioni cutanee).
L'olio di enotera è ben tollerato dalla maggioranza delle persone; lievi effetti collaterali includono mal di testa e problemi gastrointestinali. Da utilizzare con prudenza e sotto stretto controllo medico in presenza di schizofrenia. Considerata la serietà di alcune condizioni per le quali l'olio di enotera trova indicazione, si raccomanda in ogni caso un preventivo consulto medico. 

sabato 16 marzo 2013

Olio di Borragine

borragineL'Olio della Pelle e delle Donne

Viene comunemente definito “l’olio della bellezza e della lunga vita”, per le sue benefiche proprietà sui processi cellulari e sull’invecchiamento cutaneo. I suoi benefici effetti sono conosciuti fin dai tempi più remoti, quando la medicina si basava esclusivamente sull’utilizzo di prodotti del mondo vegetale.

La Borragine è una pianta umile e poco conosciuta, originaria dell’Europa mediterranea. Questa pianta cresce selvaggia in molti luoghi di terre fertili e umide, ai bordi delle strade, sulle pendici dei monti e si riconosce con facilitá per i peletti che coprono i suoi gambi e le sue foglie, cosí come per i fiori di colore azzurro, rosa o bianco che forma la pianta.

Il nome di Borragine, secondo alcuni storici, deriva dal vocabolo lanino borra, che significa “pelo”, per la quantitá di peletti che comprono tutta la pianta. Altri autori affermano, tuttavia, che il nome di questa verdura deriva dall’arabo aburash, che significa “padre del sudore”, con riferimento alle proprietá sudorifiche della pianta, in particolare dei suoi fiori.
Gli antichi fitoterapeuti che basavano i loro rimedi curativi nei vegetali, raccomandavano i fiori di borragine come aiuto efficace in malattie che producevano febbre per il suo riconosciuto effetto sudorífico e depurativo. I suoi fiori si usavano per il loro effetto cromático, inoltre per le loro proprietá medicinali, come ingrediente di insalate.


L’olio di Borragine è uno degli oli piú sani della natura, si ottiene dai semi della pianta Borago officinalis, che appartiene a una ampia familia della Boraginacea. È originaria del sud Europa, peró attualmente cresce in tutta Europa, nord America en el nord Africa.
L’olio di Borragine è utilizzato dai tempi antichi per migliorare la belleza naturale interna ed esterna, si è dimostrato che il seme di Borragine ha gli acidi grassi esenziali omega 3 e omega 6, acidi essenziali che sono importante per mantenere la struttura cellualre della pelle.
Possiede enzimi anti invecchiamento e puó contribuire ad accelerare il proceso di riparazione della pelle. Studi recenti hanno dimostrato che anche stimola l’adrenalina. Molte sono le qualitá di questo olio ottenuto da questa verdura utilizzata abitualmente in diete per dimagrire per le sue proprietá depurative e diuretiche e per essere la fonte di numerosi acidi grassi essenziali che tanto neccessari sono per essere una fonte di prostaglandine, predecessore di ormoni che regolano le differenti funzioni del nostro corpo. Peró non solamente gli acidi grassi essenziali hanno questa funzione, si fanno carico anche del corretto funzionamento delle cellule dell’organismo e del cervello. Da lí l’importanza del suo consumo.

Proprietà:
  • Antiossidante naturale
  • Antirughe
  • Antismagliature
  • Epidermide: Regola la secrezione sebácea, ha proprietá astringenti quando si aplica sulla pelle, sono utili per tenere una pelle sana e combattere le rughe.
  • Sistema riproduttore / síndrome premestrale: Regola gli estrogeni, la progesterona e la prolactina nella fase luteinica del ciclo mestruale.
  • Sistema cardiovascolare: Inibisce la trombosi, favorisce la dilatazione dei vasi sanguinei ed eleva il ciclo AMP impedendo la sintesi del colesterolo.
  • Azione anti infiammatoria: Inibisce la sintesi di sostanze antiinfiammatorie e di enzimi lisosomiali.
  • Sistema nervoso: Agisce sul comportamento, sulla buona trasmissione neuronale.
  • Sistema immunitario: Stimola l’ormona timica ed attiva i linfociti T. 
  • Sistema epatico: Previene le lesioni espatiche in persone alcoliche. 
  • Ghiandole salivari e lacrimali: regola le secrezioni salivari e lacrimali. 
  • Metabolismo: Rinforza l’azione dell’insulina e impedisce la proliferazione di cellule anormali.
  • Sistema respiratorio: in caso di bronchite, possiede proprietá espettoranti. 
 Perchè usarlo...
  • Agisce effettivamente sul metabolismo della prostaglandina (PGE1).
  • Gli vengono riconosciuti anche poteri curativi e la sua capacitá per migliorare eczemi e la psoriasis.  
  • Aiuta contro le sindromi pre e post mestruali.  
  • Si puó usare per purificare il sangue, per aiutare contro l’infiammazione dei polmoni, del peritoneo e i sintomi prodotti dall’artrite. 
  • Come antidepressivo e tonificatore cardiaco.

  • Riducono la perdita d’acqua attraverso della pelle.
  • Aiuta la pelle irritata.
  • Riduche le rughe
  • Regola la formazione di grassa nelle ghiandole sebacee. Una pelle senza GLA tende a iper produrre grassa, per cui si puó dare il paradosso che una pelle che è secca in origine appaia grassa.
  • Migliora la circolazione capillare nella pelle, la pelle risponde meglio al rossore per colpi.
  • Riducono la perdita di collagene.
  • Migliorano il crescimento e formazione di pelle e unghie.
  • Riducono la forfora. 
I benefici che questo olio grasso offre alla nostra pelle sono dovuti a che il GLA (Gamma-linoleico acido) agisce nella formazione di alcune molecole del nostro corpo conosciute come eicosanoidi. Tra questi eicosanoidi si trovano le prostaglandine, sostanze di breve vita che regolano i processi metabolici a livello cellulare molto importante per il nostro corpo.
Cosí la prostaglandina E1 (PGE1) si associa con la regolazione della perdita di acqua attraverso della pelle, aiuta la pelle irritata e la riporta al suo stato normale. Inoltre dovuto alle sue proprietá anti infiammatorie le prostaglandine che sono regolate attraverso del GLA migliorano il flusso circolatorio capillare, riducono il gonfiore il rossore e il dolore provocati da colpi.



Per uso esterno: 
può essere usato direttamente sull’epidermide del viso, come contorno occhi naturale e potente antirughe e per combattere le antiestetiche macchie cutanee; oppure diluito in olio di jojoba o olio di germe di grano, per potenziarne l’azione idratante del primo e nutriente del secondo.
Per uso interno: 
in commercio si trova in perle come integratore alimentare, per il trattamento di tutti i disturbi legati al sistema ormonale femminile.Inoltre proprio per l’elevato contenuto di ormoni vegetali, viene spesso inserito nella formulazione di prodotti per rassodare il seno.
Sempre per uso interno, l'utilità di introdurre supplementi dietetici a base olio di borragine deriva dalla sua capacità di favorire la produzione delle prostaglandine della serie 1 (PGE1), dotate di attività antiaggregante piastrinica, cardioprotettiva, antisclerotica, vasodilatatrice. Su questi presupposti si basano molte proprietà terapeutiche ascritte all'olio di borragine come la riduzione del rischio cardiovascolare, il controllo di colesterolo alto e ipertensione e l’azione antinfiammatoria coadiuvante nella cura dell’artrite reumatoide.

Controindicazioni:
Non esistono controindicazioni per quanto riguarda l’applicazione di olio di borragine puro sulla pelle. Qualche attenzione si deve prestare all’assunzione delle perle. Chi segue una dieta ricca di pesce azzurro, in cui i grassi omega 3 e 6 sono naturalmente presenti, può fare a meno delle perle di olio di borragine, perché corre il rischio di accusare effetti dovuti a eccesso di acidi grassi. L’assunzione delle perle deve essere valutata dal medico anche quando si soffre di specifiche patologie o quando si assumono dei farmaci.

venerdì 15 marzo 2013

Oleolito di Arnica Montana

 arnica montana

PROPRIETA'
  • Antinfiammatorio
  • Analgesico 
  • Antidolorifico
  • Stimolante per la circolazione
  • Dona Energia


L'arnica (nota anche come veleno di lupo, tabacco di montagna, tabacco dei Vosgi, panacea dei traumi, panacea dei caduti ecc.) è una sostanza che viene ricavata da numerose specie di piante erbacee perenni che fanno parte della famiglia delle Asteracee, note anche come Compositae, (arnica montana, arnica chamissonis, arnica fulgens Pursh, arnica soraria Greene, arnica cordifolia Hook e arnica latifolia Bong). Le specie conosciute sono circa una ventina; l'unica di queste che nasce spontaneamente nel nostro Paese è l'arnica montana. L'arnica montana predilige i climi freschi e soleggiati; cresce sui terreni e sui pascoli delle Alpi e dell'Appennino settentrionale.
I fiori, di colore giallo-arancione, ricordano l'aspetto delle margherite. Sia i fiori che le radici emanano un forte profumo aromatico che in alcuni soggetti può scatenare lo starnuto.
Le parti che vengono utilizzate a scopo medicamentoso sono in particolar modo i fiori e il rizoma; i primi vengono raccolti nel pieno della fioritura e successivamente seccati in luoghi freschi e aerati; il rizoma viene estratto nei mesi di settembre od ottobre ed essiccato mediante esposizione al sole.

L’olio di Arnica è un oleolito ottenuto dalla macerazione dei fiori di Arnica montana in un olio vegetale.
Per fare l'Olio di Arnica montana sono utilizzati i fiori di Arnica raccolta nel loro tempo balsamico migliore nel cuore dell'estate quando il sole fornisce il massimo calore e dona alla pianta il suo caratteristico colore giallo-arancione.
Dai fiori si ottiene l'estratto secco titolato in rutina minimo 1%, destinato al solo uso esterno. L'arnica è utilizzata soprattutto sotto forma di pomate, creme o gel, preparati con una percentuale che va dal 10 al 30% del suo oleolito.
Totalmente ignorata dagli antichi perché non cresce se non in alta montagna, è citata per la prima volta da Ildegarda di Bingen (1098-1179) nel trattamento di contusioni ed ecchimosi: nel “De arboris” completa le conoscenze fitoterapiche di Teofrasto, Dioscoride, Galeno e Plinio (originari del bacino del Mediterraneo) e divulga le proprietà di circa 250 piante di cui molte, come arnica e pilosella, che sono state segnalate da lei, per la prima volta.

L'olio di Arnica contiene flavonoidi, triterpeni, lattoni sesquiterpenici e olio essenziale) che conferiscono a quest’oleolito proprietà antinfiammatorie, antidolorifiche e stimolanti la circolazione, Oltre a ridurre il dolore dovuto a traumi quali urti e cadute, favorisce anche il riassorbimento dei lividi, ematomi, ecchimosi ed edemi e riducendo rapidamente il gonfiore e il dolore.
Il suo impiego è indicato in tutte quelle situazioni in cui mettereste del ghiaccio (cadute, fratture, lussazioni, incidenti) per evitare la formazione di un versamento, che sia di liquidi o causato dalla rottura dei vasi sanguigni. Inoltre è molto efficace anche su strappi e stiramenti muscolari, distorsioni, contusioni, slogature, flebiti, dolori articolari caratterizzati anche da infiammazione e gonfiore, e reumatismi.

Nel trattamento delle vene varicose l’olio di arnica è un valido aiuto per sfiammare e far rientrare i vasi, grazie alla sua azione antinfiammatoria e astringente sul sistema circolatorio. Per questa ragione è impiegato anche sulle emorroidi.

Un delicato massaggio con questo olio è quanto di meglio da eseguire sulle slogature, contusioni, acne, dolori muscolari, dona energia alle membra stanche e doloranti. Il rapporto olio-estratto di Arnica è l'ideale consigliato per ottenere il massimo del beneficio.
Ideale per chi inizia a praticare la corsa o per chi durante le giornate fredde, fa sport all’aperto. 
Si utilizza massaggiando poche gocce d’olio di arnica direttamente sul muscolo.
Alcune volte se ne consiglia la combinazione con altri preparati erboristici a base di calendula e iperico.

L’olio di arnica può essere utilizzato anche all’interno dello shampoo per idratare a fondo i capelli e, combinato con  un prodotto apposito, può aiutare a curare i problemi respiratori.
 
Da usare in caso di...
  • fratture, contusioni, distorsioni, lussazioni, slogature e dolori muscolari.
  • pelle impura e irritata
  • lividi, ematomi, ecchimosi, edemi.
  • emorroidi
  • vene varicose, flebiti
  • torcicollo

L'Arnica e lo Sportivo
Questo fiore è una risorsa importantissima per gli sportivi, che possono usare il prezioso olio, non solo per accelerare la guarigione di infortuni, ma anche e soprattutto per la loro prevenzione. Massaggiare i muscoli con l’olio di arnica prima dell’attività, infatti, aiuta a riscaldare i muscoli , un gesto importantissimo per evitare strappi muscolari e per ottenere il massimo dall’allenamento. I benefici dell’arnica sono dovuti ad un olio essenziale molto pregiato e a sostanze tanniche, combinati con una complessa composizione di principi attivi (flavonoidi, triterpeni, lattoni sesquiterpenici) con un’eccezionale azione lenitiva, coadiuvante, antireumatica ed al tempo stesso stimolante dei muscoli. Questo olio è facilmente reperibile in tutte le erboristerie o farmacie e si utilizza massaggiando poche gocce d’olio di arnica direttamente sul muscolo.

Controindicazioni L’olio di arnica deve essere utilizzato solo per via esterna. Se ingerita l'arnica può provocare disturbi al fegato, gastriti, nausea, vomito, enterocoliti, cefalea, ipotensione arteriosa e palpitazioni.
Anche la crema per uso esterno non va applicata su ferite aperte, dato che può provocare arrossamenti e irritazioni. La presenza di elenalina può provocare in alcuni individui, dopo sensibilizzazione, dermatite da contatto.

Come preparare l'Oleolito di Arnica
Ci servono:
- capolini di Arnica (che trovi in erboristeria)
- olio di mandorle dolci
- olio di oliva
Prendere un barattolo e riempilo per i 3/4 di capolini di arnica, poi procedere aggiungendo gli oli: versare dell'olio di mandorle dolci fino alla metà del livello dei capolini, per l'altra metà restante versare l'olio di oliva.
Ricoprire il barattolo interamente con della carta di alluminio e metterlo a riposare in una credenza per 25 giorni, quando scade il tempo prelevare il barattolo e procedere al primo filtraggio. Prendere un barattolo e mettici sopra un colino, poi versare dentro l'oleolito in modo da eliminare i capolini, ma ricordati di premere su di essi con un cucchiaio perchè è lì che si concentrano tutte le sostanze nutrienti. Lasciare il barattolo a riposare per una notte in credenza, assicurandoti di chiuderlo ermeticamente.
Ora procedere al secondo filtraggio, prendere una garza di cotone e metterla su un nuovo barattolo, versarci dentro il composto, evitando di versare l'ultima parte perchè durante la notte si saranno depositate delle bolle d'acqua.  Le fibre della garza cattureranno gli ultimi residui e si avrà un olio puro pronto per un massaggio!

martedì 12 marzo 2013

OE di Cipresso


olio cipresso

Olio essenziale di Cipresso
(Cupressus sempervirens – Cupressaceae) 

Nota di Base


AROMATERAPIA: 

Agisce sulla sfera intellettuale rendendoci attenti e pragmatici aiutandoci a ritrovare uno stato di calma e di integrità. Aiuta a focalizzarci sull'essenziale. Per persone fragili che hanno bisogno di ritrovare il centro, frena gli eccessi. In estate è ideale per rinfrescare e armonizzare l'umore. 
Dona armonia, salute, forza e bellezza. Le sue proprietà curative si possano sfruttare nei momenti di perdita di spazi e ordine a livello fisico e psichico. L’essenza di cipresso aiuta a ripristinare la forma, l’ordine ovvero la struttura originale 

   Armonizzazioni con altri oli essenziali:
Arancio, Bergamotto, Ginepro, Lavanda, Limetta, Limone, Mirto e Salvia Sclarea
 

FAMIGLIA: Coniferae

NOMI COMUNI:
Sipressu, urmaru, pianta de camp sant, pigno, arcipresso, nnucipresa, zipressiu.

 
PROVIENIENZA:
Asia minore


PRINCIPI ATTIVI:
terpineolo, tannini, catechici

LA PIANTA:
Albero sempreverde alto, cupo e snello con chioma generalmente affusolata, piramidale molto ramificata. Le foglie, di colore verde scuro, sono ridotte a squame, addossate le une alle altre o divaricate all'apice, su rametti cilindrici. I fiori, poco appariscenti, sono riuniti in infiorescenze unisessuali. I frutti, detti "galbuli" (o gazzozzole) sono dei coni legnosi, tondeggianti, divisi in un certo numero di squame che si separano a maturità.
L'olio essenziale di Cipresso si ottiene dalla distillazione al vapore acqueo di foglie, fiori e dei ramoscelli più piccoli.

Originario della regione mediterranea, di grandi dimensioni, il cipresso è l'albero tipico dei cimiteri perché le sue radici, come quelle di tutti gli alberi, hanno estensione e sviluppo corrispondenti ai rami che compongono la chioma in superficie, quindi, nel caso del cipresso, scendendo a fuso nella terra, in profondità in modo verticale, non interferisce con le sepolture circostanti. Associato al culto dei morti fin dall'antichità, come simbolo di vita eterna, era considerato sacro specialmente in Persia, zona di diffusione dello Zoroastrismo (600 a.C.). 
Il legno di Cipresso, era usato in Egitto per i sarcofagi che contenevano i corpi imbalsamati delle mummie e con lo stesso legno si facevano rilegature degli antichi libri bizantini per preservare i preziosi manoscritti dai tarli. Sempre di legno di Cipresso erano i bauli usati in passato per riporre la biancheria.
Per i Greci era legato al lutto, cioè al dolore che si prova a causa della morte di qualcuno particolarmente amato, tanto che da essere ricordato nel mito di Ciparisso. Questo era un principe leggiadro e di eccezionale bellezza, assai caro al dio del sole Apollo, il quale gli aveva insegnato la musica, l’uso dell'arco, e gli aveva dato in custodia un animale sacro: un cervo dalle corna d'oro. Un giorno durante una battuta di caccia Ciparisso lo uccise per errore, cadendo in una profonda prostrazione. Apollo mosso a compassione gli chiese di poter alleviare il suo dolore in qualche modo. L’uomo affranto rispose che l'unica cosa che lo avrebbe consolato era di diventare immortale, per potere piangere in eterno il suo amatissimo cervo.
 Così Apollo lo avvolse stretto nel suo mantello verde; le lacrime che scorrevano incessanti dai suoi occhi divennero piccole foglie verde cupo, e in breve tempo coprirono il mantello e il viso del giovane, i piedi si indurirono e affondarono nel terreno, e lì dove piangeva, svettò nell’aria un elegante cipresso.
I Romani e gli Etruschi riprenderanno l'eredità greca del cipresso come albero sacro, legato al lutto e al funerale, oltre che a motivi ornamentali. In ambito cristiano, il cipresso – insieme alla palma, al cedro e all'ulivo – è ritenuto uno dei quattro legni con cui fu costruita la croce di Gesù.

Il cipresso, come la forma stessa della pianta e dei frutti suggerisce, ha una particolare affinità con il sistema riproduttivo femminile: i coni hanno la medesima configurazione delle ovaie e sulle ovaie esercita un'azione molto importante, specie nei disturbi derivanti dalla menopausa e nei casi di disordini mestruali come mestruazioni troppo abbondanti e dolorose.

L'OE di Cipresso è l'antidoto per l'agitazione e stress, per chi ha paura di lasciarsi andare e di compiere gesti incontrollati. Consigliato a chi si infiamma facilemente e perde la calma per nulla. Allevia le crisi di pianto incontrollato.

PIANETA GOVERNATORE:  La rapidità e determinazione con cui questo aroma ci consiglia la via lo colloca compiutamente in quelli dominati da saturno.

CHAKRA di riferimento: L’effetto rasserenante, consolatorio ma soprattutto propulsivo a livello spirituale fa di questo raffinato olio un ottimo stimolo per il 7° chakra.
  
PROPRIETÀ :
  • VASOCOSTRITTORE:
  • ANTIREUMATICO
  • ANTIDEPRESSIVO
  • ESPETTORANTE
  • ANTISPASTICO
  • DEODORANTE
  • ASTRINGENTE
  • ANTISUDORIFERO
  • DIURETICO
  • RIEQUILIBRANTE
FA BENE IN CASO DI....
  • Cellulite e Ritenzione Idrica
  • Emorroidi
  • Fragilità capillare e Varici
  • Ematomi
  • Edemi
  • Reumatismi e dolori articolari
  • Depressione e Ansia
  • Tosse e Bronchite 
  • Ipersudorazione
  • Squilibri Ovarici 

CONSIGLI X L'USO:
  • x problemi mestruali, cistite, menopausa: 1 goccia di cipresso da diluire in un bicchiere di acqua tiepida per via orale (assumere per 10 giorni).
  • x reumatismi e artrite reumatoide: preparare un olio da massaggio con olio di arnica (50 ml) e cipresso (10 gocce), eucalipto (10 gocce), ginepro (10 gocce) e rosmarino (10 gocce) e applicare 1-2 volte al giorno sulla parte interessata.
  • x varici (vene varicose, emorroidi): applicare sulla zona interessata un olio da massaggio composto da 2 gocce di cipresso e 1 goccia di menta in un cucchiaio di olio di mandorle. Si possono anche fare impacchi con acqua fresca e 2 gocce di cipresso e 1 goccia di menta.
  • x emorroidi: applicazioni locali di 1 o 2 gocce di cipresso in poche gocce di olio di mandorle o d'oliva, oppure disciolte in acqua fredda per semicupi o impacchi.
  • x Emicrania dovuta alle mestruazioni: 2 gocce olio essenziale di Cipresso su 3/4 di zolletta di zucchero di canna, a ogni ora fino alla scomparsa del dolore.
  • x Bagno tonificante: 10 gc nell’acqua della vasca, emulsionare agitando forte l’acqua, quindi immergersi per 10 minuti per usufruire dell’azione decongestionante per il sistema circolatorio e linfatico
  • x Bagno Rivitalizzante: 7 gocce di olio essenziale di Cipresso e 7 gocce di olio essenziale di Mandarino
  • x Protegge i capillari: una miscela di 15 gocce di olio essenziale di Cipresso, 15 gocce di olio essenziale di Geranio in 100 ml di olio di mandorle. Applica nella zona interessata una volta al giorno.
  • Stimola la circolazione linfatica e sanguigna, agisce sulla ritenzione di liquido in eccesso nei tessuti: una miscela di 10 gocce di olio essenziale di Cipresso, 10 gocce di olio essenziale di Ginepro e 10 gocce di olio essenziale di Geraneo diluite in 100 ml di olio di mandorle o jojoba.
  • Calma la couperose: 1 goccia di olio essenziale di Cipresso miscelata nella tua crema viso
    naturale al 100% oppure una miscela di 5gocce di olio essenziale di Cipresso e 3 gocce di olio essenziale di Camomilla in 30ml di olio albicocca.

CONTROINDICAZIONI
Si sconsiglia l’uso interno dell’olio essenziale in gravidanza, allattamento e in donne iperestrogeniche.




Un MASSAGGIO CON L'OLIO ESSENZIALE DI 
CIPRESSO
quindi...

- Dona Serenità
- Stimola la Circolazione Linfatica
- Rilassa e calma gli stati ansiosi


------------------