giovedì 30 ottobre 2014

OE di Melissa

 
 
Olio Essenziale di Melissa

(Melissa Officinalis - Lamiacae)
 
Nota di cuore: gradevole profumo simile al limone

AROMATERAPIA: 
Il suo profumo rilassante scioglie ogni tensione e dà tono ai nervi.
Calmante e tonificante, l' olio essenziale di melissa modula le emozioni, scioglie l’ansia e dissipa la tensione senza deprimere l’umore.

 Armonizzazioni con altri oli essenziali:


FAMIGLIA: Lamiacae

NOMI COMUNI: Cedrina, Cedronella, Melissa
 
PROVIENIENZA: La melissa è una pianta originaria dell’Europa meridionale, dell’Africa settentrionale e dell’Asia occidentale, ma ormai è diffusa in tutto il mondo. Il suo habitat naturale sono i luoghi ombrosi e incolti, le siepi, i margini del bosco e i cigli delle strade. È possibile trovare la melissa fino a mille metri di altezza.


PRINCIPI ATTIVI: Citral, citronellal, linalolo e geraniolo, resine e sostanze amare

PARTE UTILIZZATA: foglie e fiori

METODO DI ESTRAZIONE: metodo della distillazione in corrente di vapore.

LA PIANTA: Ha fusto eretto e ramoso; può raggiungere un’altezza di 80 cm circa. Ha foglie ovali e pelose con margini dentati. I fiori sono piccoli, compaiono nel periodo che va da maggio ad agosto; inizialmente sono giallo-biancastri, in seguito diventano rosacei. Il nome della pianta, melissa, deriva dal termine greco mèlitta, ovvero ape da miele; la melissa infatti è considerata una delle piante mellifere per eccellenza.

CENNI STORICI
Pur essendo già conosciuta nel l'antica Roma, è nel 1600 che la Melissa diviene famosa poiché dà il nome a un medicamento consi derato la panacea di tutti i mali: l’ "Acqua di Melissa" dei Carmelitani scalzi. 
Sacra alla dea Artemide, la melissa veniva usata dai Greci più di 2000 anni fa. In un antico testo di medicina si legge: "La melissa rimuove il batticuore, le false sollecitazioni, le preoccupazioni che causano gli umori malinconici. Fa il cuor contento, accresce lo spirito vitale e manda via i cattivi pensieri".
 
PIANETA GOVERNATORE: Venere e Giove
 
CHAKRA di riferimento: 4° chakra
  
PROPRIETÀ :
  • ANTISPASMODICO
  • SEDATIVO
  • DIGESTIVO
  • ANTIDOLORIFICO
  • ANTIALLERGICO
  • RIEQUILIBRANTE DEL SISTEMA NERVOSO
  • ANTISETTICO
  • ANTINFIAMMATORIO
  • ANTIDEPRESSIVO
  • INSETTIFUGO
  • FEBBRIFUGO

FA BENE IN CASO DI....
  • agitazione
  • insonnia dei bambini
  • disturbi della menopausa
  • cattiva digestione
  • ciclo mestruale irregolare
  • punture di insetti
  • cefalea
  • mal di stomaco
  • ipocondria
  • disturbi della memoria
L' olio essenziale di melissa giova a problemi legati alla sfera emotiva, come ipersensibilità, panico e agitazione, inoltre contrasta gli effetti negativi dello stress e aiuta a ritrovare gioia e vitalità.
Quest’essenza facilita l’ovulazione e la fecondità, aiuta a regolarizzare il ciclo mestruale e ne allevia i dolori; è antispasmodica e calma la nausea e il vomito.
In concentrazione molto bassa, melissa è un olio essenziale veramente prezioso nel trattamento di eczemi e altre affezioni della pelle. Agisce sul cuore e contribuisce ad abbassare la pressione arteriosa e contrastare l’accelerazione cardiaca, calma la respirazione affannosa.


CONSIGLI X L'USO:
  • x insonnia dei bambini: diluite in un cucchiaio di olio di mandorle dolci 2 gocce di olio essenziale di Melissa e massaggiate delicatamente il petto, la schiena e la fronte. Mettete poi 7-8 gocce di olio essenziale di Melissa in un bruciatore per essenza o in un umidificatore predisposto per le essenze e ponetelo nella camera del bambino. 
  • x facilitare la digestione: mettete 2 gocce di olio essenziale di Melissa in una tazzina di acqua calda, dolcificate con miele e bevete dopo i pasti. Oppure: massaggiare l’addome, lentamente e in senso orario, con un po’ di olio aromatico preparato aggiungendo a 50 ml di olio vegetale (vinaccioli o sesamo) 10 gocce di olio essenziale di melissa, 4 gocce di olio essenziale di lavanda e 3 gocce di olio essenziale di limone.
  • x disturbi della menopausa: in 50 ml di alcol a 60° diluite 30 gocce di olio essenziale di Melissa. Prendetene 30 gocce, due o tre volte al giorno, per calmare vampate e stati ansiosi legati alla menopausa. 
  • x emicrania: in 200 ml di acqua fredda mettete 6 gocce di olio essenziale di Melissa e fate impacchi alla fronte con una pezzuola intrisa. Mentre fate gli impacchi rimanete sdraiati, finché non passa il disturbo. 
  • x tosse e catarro: in 100 ml di olio di Mandorle dolci diluite 30 gocce di olio essenziale di Melissa. Usate questa miscela per massaggiare il petto, facendo assorbire bene l'olio e coprendo quindi con un panno di lana caldo, la sera, prima di coricarsi. 
  • x eczemi: in 100 ml di acqua distillata mettete 8 gocce di olio essenziale di Melissa. Fate impacchi sulle zone che presentano problemi per al meno un quarto d'ora al giorno 
  • x dolori mestruali: applicare 2 gocce di melissa sulla zona dolorante e praticare un lieve massaggio in senso orario.
  • x disturbi da ansia:  Diluite 5 gocce di olio essenziale in due cucchiai di olio base e massaggiate la parte dolente.  Per un’azione riequilibrante completa su corpo e psiche massaggiatelo intorno all’ombelico, due o tre volte al giorno.

CONTROINDICAZIONI
Il dosaggio va comunque valutato bene, in modo che possa essere personalizzato ed evitare eventuali effetti collaterali. Fra questi è possibile riscontrare un risultato opposto a quello calmante, con ansia e agitazione.
Inoltre è importante tenere presente che gli estratti di questa pianta non si dovrebbero usare se il soggetto presenta dei disturbi della tiroide, come l’ipotiroidismo, e se segue una cura a base di ormoni tiroidei, perché si potrebbero verificare fenomeni di interferenza.
L’olio essenziale è sconsigliato, a scopo preventivo, in coloro che sono affetti da glaucoma, perché alcuni studi svolti a questo proposito hanno messo in evidenza che si potrebbe andare incontro ad un aumento della pressione endoculare


FONTI
www.altrasalute.it
www.riza.it

OE di Rosa Damascena

 
Olio Essenziale di Rosa Damascena
(Rosa damascena - Rosaceae)
 
Nota di cuore: profumo floreale, morbido, delicato

AROMATERAPIA: 
La rosa sviluppa la pazienza, la dolcezza, l'amore e la devozione.
Dona armonia ed aiuta ad avere fiducia
in se stessi, equilibrando emozioni negative di collera,gelosia, stress.

Favorisce l'elevazione ai livelli spirituali.
Dona la gioia di vivere. Apre i centri spirituali. Scaccia emozioni e pensieri negativi.

 Armonizzazioni con altri oli essenziali:

Gelsomino Egitto, lavanda vera, neroli e sandalo India (legno), verbena.

FAMIGLIA: Rosaceae
NOMI COMUNI: Rosa di Bulgaria, rosa di Damasco, rosa della quattro stagioni, Rosenoel - absolut (ted.), absolute of rose (ingl.), absolue de rose (fr.).
 
PROVIENIENZA: La rosa damascena è originaria dall’oriente. Oggi la si coltiva soprattutto in Bulgaria ed in Turchia, nella regione dell’Anatolia.


PRINCIPI ATTIVI: Citronellolo, geraniolo, nerolo l-linalolo, alcool feniletilico.

PARTE UTILIZZATA: Petali dei fiori

METODO DI ESTRAZIONE: L’olio essenziale di rosa damascena non si estrae per distillazione in corrente di vapore. Questa impossibilità è data da un eccessivo agglutinarsi dei petali che così facendo impediscono un naturale passaggio del vapore. Si opera quindi una distillazione ad acqua, anche se questa metodica risolve definitivamente il problema in quanto si presta all’ammassarsi dei petali stessi. L’olio di rosa estratto è solubile nell’acqua e solo una parte si separa dopo la distillazione, per questo motivo si preferisce un’assoluta di rosa, la quale mantiene più intatte le caratteristiche complessive del fiore. La distillazione risulta quindi utili solo allo scopo di ottenere contemporaneamente la famosa “acqua di rose”.

LA PIANTA: Esistono quasi 6.000 qualità di rose, ma pochissime sono quelle che posseggono la comune fragranza. La più utilizzata a scopo curativo è senz’altro la R. damascena, che si suppone si sia sviluppata come ibrido della R. gallica e della R. canina. Malgrado questa pianta possa crescere spontaneamente, la qualità migliore è ottenibile solo da coltivazioni estensive che sfruttino climi particolarmente favorevoli. La pianta della rosa è un arbusto spinoso di piccole dimensioni che può raggiungere i 2 metri di altezza, le foglie di colore chiaro hanno disposizione e forme tormentose. I suoi fiori sono di colore rosa scuro, molto fragranti e provvisti di 36 petali. Il raccolto delle rose avviene dopo il terzo anno di età della pianta, nel periodo primaverile e dura 3-4 settimane. Le rose raccolte al primo mattino danno la migliore resa in termini di quantità e qualità di essenza. I fiori si staccano appena sotto il calice e vengono lavorati immediatamente per evitare fermentazioni.

CENNI STORICI
Il nome botanico, secondo alcuni, deriverebbe dalla parola sanscrita vrad o vrod, che significa “flessibile”; secondo altri, invece, dalla parola celtica rhood o rhuud, che significa “rosso”. La rosa è l'archetipo del fiore e il simbolo dell'amore sia profano che divino.
Conosciuta da più di 3000 anni. Le civiltà antiche la usavano come ingrediente principale nella fabbricazione dei profumi e dei cosmetici insieme ad altri olii essenziali. Gli Arabi e i Berberi del Marocco hanno distillato e prodotto l'acqua di rose fin dal I secolo a. C e utilizzato l'infusione delle sue foglie per le proprietà antistress, toniche e antisettiche.
La rosa è stata associata a significati e simbolo molto varie e complesse, secondo l'epoca e il luogo di riferimento; In particolare, può rappresentare in modo ambivalente tanto l'amore passionale quanto la purezza e la verginità, l'elevazione spirituale e la vanità, il segreto (come nell'espressione sub rosa), la bellezza, la sensualità, la decadenza.
Nel mondo greco, la rosa era associata al mito di Adone e Afrodite: la dea, innamorata del giovane cacciatore, nulla poteva fare per salvarlo dalla morte provocata dall'attacco di un cinghiale. Nel soccorrere l'amato, Afrodite si ferisce con dei rovi e dal suo sangue fece sbocciare delle rose rosse (altre fonti riferiscono di anemoni). Zeus commosso dal dolore della dea, permise ad Adone di vivere quattro mesi nell'Ade, quattro nel mondo dei vivi, e altri quattro dove avrebbe preferito: per questo la rosa viene considerata simbolo dell'amore che vince la morte e anche di rinascita.
I Romani festeggiavano i Rosalia, legati al culto dei morti, in un periodo compreso tra l'11 maggio e il 15 luglio: questa festa delle rose si trasmise nel mondo cristiano, sostituita dalla Pentecoste, che infatti è anche chiamata "Pasqua delle rose". La pianta era inoltre presente nel culto di Bacco, per la credenza che impedisse agli ebbri di rivelare i propri segreti.
Nell'iconografia della mistica cristiana la rosa, per la bellezza, il colore, per il mistero della sua forma, apprezzata da tempo immemorabile, indica la coppa che raccolse il sangue di Cristo o la trasformazione delle gocce di questo sangue o le ferite di Cristo stesso. A questa simbologia appartengono sia la coppa del Santo Graal sia la rosa celeste (rosa candida) della “Divina Commedia” di Dante. È ricordata anche la rosa mistica delle Litanie della Madonna.
E’ indubbio che il simbolismo esoterico, che la sua armonia e forma suggeriscono, abbia pervaso molti testi del passato. Tuttora si prende a prestito la sua forma per rappresentare il sacro Graal, mentre i rosoni abbelliscono le facciate delle antiche cattedrali, alludendo al paradiso. Citando il noto Rosario non potrebbe mancare un ricordo della famosa “guerra delle due rose” dove agli aspetti crudeli della rosa bianca e della rosa nera simboleggiavano la guerra fratricida, nell’Inghilterra medievale, fra le casate degli York e dei Lancaster. Nella tradizione popolare erboristica la si trova, protagonista di un ruolo importante, fin dal Medioevo. Veniva usata per un’ampia gamma di disturbi, dalle infezioni oculari, alla febbre della peste, dai problemi digestivi, alle congestioni epatiche fino ai problemi legati al ciclo mestruale ed alla insufficienza circolatoria. Molte infine sono le pozioni a base di rosa che si trovano alla voce “afrodisiaco”.

La rosa è una delle essenze più difficili da distillare, perché occorrono 6 tonnellate di petali per ricavare 1 kg di olio essenziale; e questa poca resa giustifica, purtroppo, il prezzo elevato del suo olio essenziale. La raccolta inizia da metà maggio a metà giugno, alle 4 del mattino e termina alle 9, dopo quest'ora infatti, diventa troppo caldo, per cui le sottili part volatili della rosa andrebbero parzialmente perse.
 
PIANETA GOVERNATORE: Nulla più della rosa potrebbe portarci alla mente il concetto di bellezza. Da questo assunto l’associazione della rosa e del suo profumo a Venere, la dea della bellezza, viene spontaneo. Oltre a questo collegamento logico esistono però numerosi legami tecnici che sottolineano come la modalità di azione e gli obiettivi di questa pianta e del suo aroma siano spiccatamente simili a quelli di Venere.
 
CHAKRA di riferimento: L’azione mirata, specialmente sul piano emotivo, nei confronti del cuore, suggerisce bene come il canale energetico prediletto dalla rosa sia il 4° chakra.
  
PROPRIETÀ :
  • ARMONIZZANTE
  • EQUILIBRANTE
  • LENITIVO
  • TONIFICANTE
  • ASTRINGENTE
  • ANTIRUGHE
  • AFRODISIACO
  • ANTISPASTICO
  • DIGESTIVO
  • LASSATIVO

FA BENE IN CASO DI....
  • stress
  • dolori mestruali
  • squilibri ormonali
  • infertilità maschile
  • problemi digestivi
  • cefalea
  • fuoco di Sant'Antonio
 
CONSIGLI X L'USO:
  • Diffusione ambientale: 1 gc per ogni mq dell’ambiente in cui si diffonde, mediante bruciatore di olii essenziali, o negli umidificatori dei termosifoni.
  • Olio per massaggi: in 200 ml di olio di mandorle dolci mettere 20 gocce di olio essenziale, massaggiare il corpo durante la gravidanza o in caso di smagliature e pelle secca.
  • Crema antirughe: qualche goccia in una crema neutra la renderanno un prezioso rimedio antietà.
  • x lo stress: Quattro gocce di olio essenziale di rosa diluite in un cucchiaio di olio di jojoba e applicate al centro della fronte, sotto il mento e intorno all'ombelico, con un messaggio circolare ripetuto tre volte: ecco un'ottima strategia per combattere lo stress. Per completare e amplificare l'effetto rilassante del messaggio, è possibile bere una tazza di tè alla rosa.
  • x desiderio sessuale: L'eros è uno dei primi aspetti a essere danneggiati da stress e ansia; la rosa unita al gelsomino ha effetti benefici sulla sessualità e aiuta a prevenire il calo del desiderio. Prima di coricarsi, un massaggio con due gocce di olio essenziale di rosa e due di  gelsomino ha un effetto positivo sulla funzione genitale femmine e sul desiderio. Il massaggio deve essere fatto disegnando due linee immaginarie che partono dai capezzoli e scendendo fino all'ombelico.
  • x digestione: Oltre ad avere un effetto terapeutico in caso di disturbi digestivi, la rosa, ha un potere benefico sull'intero apparato digerente. Un massaggio dopo i pasti con olio essenziale di rosa, in prossimità dell'ombelico e della bocca dello stomaco, aiuta la peristalsi e il processo digestivo. Un infuso di petali di rosa, basilico, menta e fiori di achillea subito dopo i pasti è invece ottimale per un'azione antispasmodica e per una corretta digestione.
  • x la fame nervosa: L' olio essenziale di rosa, unito a quello di vaniglia, placa la fame nervosa, contribuendo a controllare gli spasmi degli organi digestivi che spingono ad abbuffarsi: un massaggio con oli essenziali di rosa e vaniglia mezz'ora prima dei pasti favorisce il rilassamento del sistema nervoso e l'appagamento della voglia di dolce. Ombelico, stomaco e centro della fronte sono i punti strategici da massaggiare per aiutare il processo digestivo.
  • x tensione nervosa: un bagno distensivo con 3 gocce di olio essenziale nella vasca da bagno preferibilmente la sera prima di andare a letto, restare immersi fino a quando vi sentirete completamente rilassati.
  • x cefalea: ungere i polpastrelli con poco olio vegetale e 1 goccia di olio essenziale e frizionate delicatamente le tempie e la fronte con un leggero movimento rotatorio.

CONTROINDICAZIONI
Alle dosi consigliate, non presenta controindicazioni


FONTI
www.curenaturali.it
www.riza.it

mercoledì 29 ottobre 2014

OE di Incenso


Olio Essenziale di Incenso
(Boswelia carterii - Burseracee)
 
Nota di Base: Profumo caldo soave, aromatico, caldo con note legnose


AROMATERAPIA: 
Dona saggezza, aiuta coloro che soffrono di paure vaghe, inspiegabili, legate all'ignoto.
Aiuta coloro che soffrono di ansia e nervosismo per precognizioni.
Aiuta chi soffre di disturbi del sonno e di sonnambulismo.
Da coraggio e fiducia, apre la mente a concetti spirituali.
 
 Armonizzazioni con altri oli essenziali:
Basilico, cannella (legno), geranio, lavanda vera, neroli, pino mugo siberiano, pino silvestre, sandalo india (legno), chiodi di garofano, ylang-ylang

FAMIGLIA: Burseracee

NOMI COMUNI: Olibano, gomma incenso, thus, boswellia sacra. Weihrauchoel, oil of frankincense, essence d’encens.
 
PROVIENIENZA: L’incenso è originario della zona del Mar Rosso, cresce spontaneo nell’Arabia sud-orientale ed in Somalia. Queste zone sono le maggiori produttrici della resina, la quale viene poi distillata prevalentemente in Europa.


PRINCIPI ATTIVI: Alfa-pinene (oltre il 25%), limonene, mircene, alfa-timene, sabinene, cariofillene, delta-3-carene.

PARTE UTILIZZATA: Resina e frammenti di corteccia.

METODO DI ESTRAZIONE: L’olio essenziale di incenso si estrae per distillazione in corrente di vapore.

LA PIANTA: L’incenso si estrae da numerose varianti del genere Boswellia. Tutte queste piante sono di dimensioni ridotte con arbusti ricchi di foglie pennate e fiori di colore bianco o rosa. Producono una oleoresina gommosa che si raccoglie in piccoli bacini interni alla pianta stessa, riforniti dai condotti schizogeni. Questa secrezione si raccoglie praticando delle incisioni nella corteccia, dalla quale ne essuda una emulsione bianca che forma poi delle lacrime o gocce giallastre. Le lacrime vengono in seguito raccolte dal tronco o da terra. La raccolta si effettua durante tutto l’anno, escluso il periodo delle piogge che va da giugno a settembre. L’incenso viene diviso in tre categorie a seconda della qualità e dell’utilizzo. La prima categoria è costituita da lacrime selezionate di colore bianco destinate per le fumigazioni ad uso religioso. La seconda categoria è caratterizzata da lacrime rossastre e bianche contenenti qualche impurità come particelle di corteccia, la terza, invece, è costituita dalla polvere e dai frammenti e viene impiegata per l’esclusiva distillazione.

CENNI STORICI
L’etimologia del termine “incenso” deriva dal latino incendere, bruciare se collegato al fuoco. Mentre il termine “profumo” deriva sempre dal latino per fumum, per mezzo del fumo. Le fumigazioni profumate che si sviluppano sono da sempre offerte per onorare le divinità, sia nei culti religiosi orientali che in quelli occidentali. Nell’antichità la considerazione verso questa resina era tale da considerare sacri i proprietari delle piante. Si è calcolato che a Babilonia bruciassero 26.000 chilogrammi di incenso l’anno, che gli Assiri ne offrissero al dio Baal 60.000 chilogrammi solo durante la festa annuale a lui dedicata e che per l’incoronazione di Erode fossero stati reclutati 500 schiavi, ognuno con un braciere, affinché tutti gli invitati alla festa fossero avvolti in una nube di profumo. Alcuni studiosi dell’Accademia di Lipsia, nel 1981, hanno scoperto che nell’incenso, durante le fumigazioni, si sviluppano sostanze psicoattive in grado di provocare uno stato di ampliamento della coscienza. Tali sostanze chimicamente simili ai T.H.C. contenuti nella canapa indiana. Nell’antico Egitto, oltre all’uso religioso, l’incenso veniva utilizzato anche in cosmesi per la preparazione di maschere di bellezza e come costituente principale del kohl, il “mascara” degli antichi. Esso veniva impiegato a quest’ultimo scopo anche per motivi medici in quanto le sue proprietà antisettiche proteggevano gli occhi dalle infezioni. Nella tradizione sia occidentale che orientale, il suo uso terapeutico è orientato verso un ampio spettro di malattie come sifilide, reumatismi, infezioni della pelle, disturbi digestivi, infezioni respiratorie ed urinarie e squilibri nervosi.
 
PIANETA GOVERNATORE:  Numerose caratteristiche comuni a tutte le piante solari come la capacità di essere stimolanti, toniche, riscaldanti e soprattutto rigeneranti, fanno, senza dubbio, comprendere come questa pianta sia dominata dal sole.

CHAKRA di riferimento: Il compito di quest’essenza di elevarci spiritualmente e distaccarci dal mondo materiale viene raggiunto grazie ad una alta capacità di dialogo energetico con il nostro 7° chakra.
  
PROPRIETÀ :
  • ANTISETTICO
  • CICATRIZZANTE
  • ASTRINGENTE
  • CICATRIZZANTE
  • SEDATIVO
  • TONICO UTERINO
  • RESPIRATORIO

FA BENE IN CASO DI....
  • trattamenti spirituali
  • cura della pelle
  • ferite
  • parto
  • linfonodi
  • laringite
  • ansie e paure
  • cistite
  • asma
  • stress
  • cicatrici

CONSIGLI X L'USO:
  • x massaggio afrodisiaco: 6 gocce + 6 gocce Sandalo + 6 gocce Patchouly in olio di Riso Caldo
  • x rughe da stress: 1 goccia + 1goccia Sandalo + 1 goccia Gelsomino in crema viso naturale
  • x asma: frizione al petto miscelato con Eucalipto o Rosa Riviera
  • x bagno spirituale: 6 gocce + 6 gocce di Mirra 
  • x parto: impacco al basso ventre miscelato con lavanda in fluido
  • x migliorare la sfera affettiva: massaggio nella parte alta del corpo con 4 gocce + 4 gocce di Gelsomino + 4 gocce di Melissa
  • x raffreddore con tosse convulsa: impacco caldo ai polmoni con Rosa e Eucalipto
  • x influenza e tosse: fare un bagno caldo aromatico preparato con 6 gocce di olio essenziale di incenso e 6 gocce di olio essenziale di cipresso emulsionate in un cucchiaio colmo di miele, quindi aggiunte all’acqua. 
  • x le rughe: aggiungere a 10 ml di olio di rosa mosqueta 3 gocce di olio essenziale di incenso e applicare un velo leggero del prodotto nelle zone soggette a invecchiamento (viso, collo, décolleté).
  • x smagliature (recenti): aggiungere 2 gocce di olio essenziale di incenso e 2 di sandalo a un cucchiaino di crema base o di gel di aloe e applicare sulla zona interessata.
  • x dolori mestruali: Versa 1 o 2 gocce di olio essenziale in un cucchiaio di olio di mandorle ed effettua dei massaggi all’altezza del basso ventre.
  • x tristezza e stati d’animo negativi: Diffondere nell’ambiente 3 o 4 gocce di olio essenziale.

CONTROINDICAZIONI
Evitare l’uso in caso di ipersensibilità al prodotto; evitare il contatto con la pelle dell’olio puro, è sempre consigliato diluirlo in un olio neutro.


FONTI
www.miglioriamoci.it
www.viversano.net

OE di Sandalo d'India

 
Olio essenziale di sandalo
Olio Essenziale di Sandalo
(Santalum Album - Santalaceae)
 
Nota di Base: profumo legnoso, dolce, balsamico, intenso

 
AROMATERAPIA: 
considerato olio sacro, trasforma l’energia sessuale elevandola sul piano spirituale.
Collega i Chakra di base con il Chakra della corona, pertanto armonizza tutto il sistema energetico
calmando e facilitando lo sviluppo spirituale.
 
 Armonizzazioni con altri oli essenziali:
Gelsomino Egitto, incenso, limone, rosa damascena, verbena, ylang ylang

FAMIGLIA: Santalaceae
NOMI COMUNI: Sandalo citrino, legno di sandalo, sandalo delle Indie orientali. Sandelholzoel (ted.), sandalwood oil (ingl.), essence de bois de santal (fr.).
 
PROVIENIENZA: Il sandalo è originario dell’India orientale ed è diffuso anche nell’arcipelago malese. Una volta si esportava in Europa e negli Stati Uniti il legno da dove poi si estraeva l’essenza. Ai giorni nostri, la maggiore produttrice di olio essenziale è proprio l’India, nello stato di Mysore. Tutte le piante, anche se coltivate su terreni privati, sono di proprietà dello stato e protette da severissime leggi. Il pochissimo legno che viene esportato si utilizza per la produzione di mobiletti o statue, è molto prezioso ed ogni singolo pezzo deve avere un marchio governativo speciale, per poter varcare la frontiera.


PRINCIPI ATTIVI: Alfa e beta-santalolo, santene, aldeide isovalerianica, santenolo, l-santenone

PARTE UTILIZZATA: Il legno decorticato e le radici.

METODO DI ESTRAZIONE: L’olio essenziale di sandalo si estrae mediante distillazione in corrente di vapore della pianta secca, che viene tagliata e frantumata direttamente nella distilleria, in modo da non perdere nemmeno le preziose segature

LA PIANTA: Il sandalo è un albero perenne semiparassita, che raggiunge l’altezza di 20 metri. Di questa pianta conosciamo almeno tre varietà: il sandalo delle Indie occidentali, il sandalo dell’Australia e il sandalo delle Indie orientali, quest’ultimo è il santalum album. Le sue radici si nutrono della linfa delle piante circostanti, questo impedisce una sua coltivazione a vivaio. Il tronco della pianta è di colore grigio-marrone con molti rami lisci e di piccole dimensioni. Le foglie sono coriacee ed i fiori sono di colore rosa-porpora e di piccole dimensioni. La pianta viene abbattuta intera, per ricavare l’essenza ed è pronta per questo scopo solamente dopo 30-50 anni di vita.

CENNI STORICI
Il sandalo è un’antica pianta della cultura religiosa e cerimoniale indiana e cinese, infatti, veniva impiegato per le esequie. Con alle spalle almeno 4000 anni di conoscenza, questa pianta, fu molto apprezzato per il suo aroma e venne introdotta in Europa dai medici arabi. Viene utilizzato tradizionalmente come incenso, nelle scuole di Yoga tantrico si utilizza in quanto aiuta a risvegliare la Kundalini, l’energia sessuale. Oltre all’uso come incenso, si impiega da sempre in Oriente per l’imbalsamazione, come cosmetico e come legno sacro per la costruzione di templi. In India, assieme alla rosa, si trova in un famoso profumo, l’aytar. Il suo uso come disinfettante delle vie urinarie, fu introdotto in Europa nel XVII secolo ad opera dei governatori olandesi delle Indie Orientali. Nel 1865 Hedersen lo consigliava per la gonorrea. Nella medicina tradizionale cinese si impiega nel mal di stomaco, vomito, gonorrea e malattie della pelle. Nella medicina tradizionale ayurvedica è usato nelle infezioni urinarie e respiratorie e nelle diarree.
 
PIANETA GOVERNATORE:  La sua ampia sfera di azione fa del sandalo un’essenza capace di governare la vita in tutte le sue sfaccettature, caratteristica peculiare di tutte le essenze governate da giove.

CHAKRA di riferimento: L’attività su reni ed apparato uro-genitale, ma soprattutto un improbabile equilibrio tra il 1° chakra ed il 7° chakra collocano il sandalo come un’essenza di tipico stimolo del 2° chakra. Infatti, la tensione tra spiritualità e stimolo degli istinti di base, fame, sete e sesso si sublimano in gusto e sensualità, componenti caratterizzanti tipicamente il chakra indicato.
  
PROPRIETÀ :
  • ARMONIZZANTE
  • AFRODISIACO
  • ANTISETTICO
  • RILASSANTI

FA BENE IN CASO DI....
  • stress
  • disturbi sessuali (prevalentemente maschili)
  • insonnia
  • aggressività
  • infezioni alle vie urinarie
  • infezioni alle vie respiratorie
  • acne
  • irritazioni della bocca
 
CONSIGLI X L'USO:
  • Diffusione ambientale: 1 gc per ogni mq dell’ambiente in cui si diffonde, mediante bruciatore di olii essenziali, o negli umidificatori dei termosifoni.
  • x tosse e influenza: portare ad ebollizione acqua in un pentolino, toglierla dal fuoco, aggiungere le 5-8 gocce di essenza, coprire il capo con un asciugamano e respirare col naso il vapore.
  • x cistite: semicupio, preparate l'acqua fino a coprire tutto il bacino. Aggiungete 12-15 gocce di essenza di sandalo e rimanete immerse per almeno un quarto d'ora. Ripetete quotidianamente, anche due volte al giorno
  • x acne: impacchi in 200 ml di acqua distillata o bollita e fatta raffreddare, diluire 10 gocce di olio essenziale di sandalo. Con compresse di garza fate impacchi sulla zona che presenta acne. Continuate per un quarto d'ora, venti minuti. Ripetete, una volta al giorno, finché sarà necessario
  • x infiammazioni alla vescica: dei semicupi con olio di sandalo aiuta a riscaldare i tessuti, rilassare e hanno un'azione battericida. Mescolare 8 gocce di essenza con 1/4 di bicchiere di panna fresca e versare il tutto nella vasca da bagno riempita a meta. Rimanere immersi 15 minuti, poi riposare coperti almeno mezz'ora.

CONTROINDICAZIONI
L’olio essenziale di sandalo non irrita, non da sensibilizzazione e non è tossico. E’ bene prestare attenzione a non utilizzarlo in caso di patologie renali gravi e per periodi non superiori alle 6 settimane.
 Controindicato in gravidanza e allattamento.


FONTI
www.curenaturali.it

martedì 28 ottobre 2014

OE di Lavanda


Olio Essenziale di Lavanda
(Lavandula angustifolia – Labiate)

 
Nota di cuore: profumo erbaceo, molto dolce, leggermente floreale
 
AROMATERAPIA: 
Il suo aroma esprime l’energia di apertura verso la vita, la scoperta del nuovo la capacità di portare armonia.
 
 Armonizzazioni con altri oli essenziali:
Arancio amaro, arancio dolce, cedro U.S.A., garofano (chiodi), geranio, patchouli, pino mugo siberiano, pino silvestre, salvia sclarea.

FAMIGLIA: Labiate

NOMI COMUNI: L. augustifolia, L. vera, vanda, spigo, spica di Francia, lavanda comune. Lavendeloel, oil of lavender, essence de lavande.
 
PROVIENIENZA: La pianta della lavanda è originaria della zona mediterranea, dove cresce spontanea. Viene, ai giorni nostri, coltivata in tutto il mondo. Per tradizione il paese che ne produce in quantità e qualità superiori è la Francia.


PRINCIPI ATTIVI: Acetato di linalile (oltre 40%), linaiolo, cariofillene, trans.cis-beta-ocimene, lavandulolo, acetato di lavandulile.

PARTE UTILIZZATA: Sommità fiorite 

METODO DI ESTRAZIONE: L’olio essenziale di lavanda si estrae per distillazione in corrente di vapore delle parti ancora fresche.

LA PIANTA: La lavanda è un piccolo cespuglio aromatico perenne che può raggiungere l’altezza di 1 metro. Possiede foglie lineari molto strette di colore verde scuro e fiori racemosi, raccolti in spighe terminali, con brattee membranose, larghe ed arrotondate. Il colore dei fiori è il caratteristico blu viola o color lavanda. E’ in genere coltivata, mediante la diffusione dei semi. Prima di ottenere un buon raccolto devono passare almeno tre anni, durante i quali le piante vengono regolarmente tagliate. La lavanda contiene la massima quantità di olio essenziale alla fioritura e quindi è proprio in questo periodo che viene tagliata e raccolta la pianta. Il mese di raccolta varia, chiaramente, a seconda dell’altitudine e del clima.

CENNI STORICI
Originaria in Europa meridionale e occidentale, quella provenzale è la più famosa, fu pianta preziosa già per gli antichi Romani che mettevano mazzetti di fiori nell'acqua dei bagni termali.
La lavanda veniva utilizzata già allora come base per raffinati profumi e per preparare decotti e infusi usati per la bellezza della pelle e dei capelli. In un passato più recente sappiamo che in ogni casa di città o di campagna non c'era armadio o cassettone che non avesse sacchettini di lavanda per profumare la biancheria e tenere lontane le tarme. Questa delicata consuetudine sta tornando ora di moda e ci ricorda antiche tradizioni e sensazioni di pulizia e cura per la casa.
Il chimico francese, Renè Maurice Gattefossé, a cui è attribuita l'invenzione del termine "aromaterapia " nel 1928, e che contribuì alla rinascita dell'interesse dell’uso degli olii essenziali a scopo terapeutico, ebbe a proprie spese, notato che l'olio essenziale di lavanda, che lui stava utilizzando per miscele di profumi, aveva notevole capacità di fare guarire le ferite da ustioni.
Infatti, mentre stava lavorando a dei profumi si bruciò accidentalmente un braccio e per reazione lo infilò nel liquido a lui più vicino. Il caso volle che quel liquido fosse proprio olio essenziale di lavanda che lo fece guarire dall’ustione in brevissimo tempo.
 
Il suo nome deriva dal latino lavare, infatti gli antichi Romani la utilizzavano per le loro pratiche di abluzione. Tradizionalmente la lavanda è sempre stata considerata una pianta per le donne che agisce sotto l’influenza della luna, veniva utilizzata per aromatizzare e proteggere la biancheria della casa. Fiori di lavanda venivano messi fra le lenzuola di lino del corredo matrimoniale. Secondo la medicina antroposofica aiuta a stabilire un contatto tra il corpo fisico, l’etereo e l’astrale. In altri termini reintegra le varie percezioni che provengono dal mondo spirituale ed emotivo, con le percezione corporee, nei casi in cui la persona perda il contatto con il proprio io e sia disorientata. Come rimedio popolare ha una tradizione consolidata come curativo per lo stomaco disturbato, come profumo, come insettifugo. Si conosce da secoli, inoltre, anche questa sua caratteristica dualità di azione, stimolante e calmante, a seconda delle caratteristiche della persona alla quale viene somministrata. Una leggenda narra che gli albori dell’aromaterapia fondino le loro basi in un grande produttore di questo olio che scottandosi trovò ristoro immergendo la mano in un fusto di quest’olio, apprezzandone, così, l’inaspettata capacità curativa.
 
PIANETA GOVERNATORE:  La sua spiccata azione sulla pelle e sugli organi riproduttivi, compresa la decongestione mammaria fa propendere quest’essenza sotto la vigile guida di venere.

CHAKRA di riferimento: I risultati terapeutici di quest’essenza, quasi esclusivamente incentrati nella zona del basso ventre e sugli organi genitali sottolineano una sua predilezione per il 1° chakra anche se, la sua massima energia e sinergia, si esprima sull’intestino tenue, reni e diuresi con effetti indotti sulla pelle. Quest’ultima osservazione fa propendere una maggiore attinenza con il 2° chakra.
  
PROPRIETÀ :
  • TONICO e SEDATIVO
  • ANTISETTICO
  • ANTIBIOTICO
  • ANTISPASMODICO
  • ANTISETTICO
  • ANTINFIAMMATORIO, ANALGESICO
  • CICATRIZZANTE

FA BENE IN CASO DI....
  • Ansia, agitazione, nervosismo
  • Mal di Testa
  • Insonnia
  • Influenza, Tosse, Raffreddore, Sinusite, Catarro
  • Dolori Mestruali (è però da evitare in caso di mestruazioni abbondanti)
  • Cistite
  • Strappi muscolari e reumatismi
  • Cellulite
  • Ustioni, Ferite, Piaghe
  • Punture d'insetti e meduse
  • Eritemi Solari
  • Disturbi infantili (coliche, irritabilità, raffreddori, agitazione notturna)
 

 
CONSIGLI X L'USO:
  • x placare mal di testa, tensione nervosa, stress, insonnia: 2 gocce di olio essenziale di lavanda massaggiate alle tempie, ai polsi e alla nuca, inspirando l'aroma lentamente e profondamente, alleviano il dolore e la tensione.
  • x favorire la pulizia della pelle impura e colpita dall'acne: mescolare l'olio di lavanda un po' di argilla verde (oppure polvere finissima di mandorle) con un po' d'acqua, 2 gocce di olio essenziale di lavanda, qualche goccia di succo di limone e un cucchiaino di miele. Applicare sul viso e rimuovere con acqua tiepida prima che secchi del tutto.
  • In caso di coliche: massaggiare 1 o 2 gocce di olio essenziale di lavanda sull'addome   
  • Bagno tonificante: 10 g nell’acqua della vasca, emulsionare agitando forte l’acquaquindi immergersi per 10 minuti per usufruire dell’azione decongestionante per il sistema muscolare e per dolori reumatici e articolari
  • Applicazione locale 1 o 2 gocce di olio essenziale di lavanda diluite in un po’ di olio di mandorle dolci, per il massaggio dell'addome dei bambini, in caso di coliche, per alleviare le punture di insetti e piccole ustioni.
  • Diffusione ambientale1 g di olio essenziale di lavanda per ogni mq dell’ambiente in cui si diffonde, mediante bruciatore di essenze o nell’acqua degli umidificatori dei termosifoni per alleviare mal di testa, tensione nervosa, stress, insonnia.
  • In estate puoi preparare una efficace lozione doposole aggiungendo 20 gocce di olio essenziale puro di lavanda a 250 ml di acqua minerale naturale. Questo composto può essere conservato in un contenitore spray nel frigo ed utilizzato più volte al giorno per rinfrescare la pelle e tonificare le gambe stanche.
  • Olio per gambe gonfie: Miscelando 20 gocce di olio essenziale di lavanda in 100 ml di olio di girasole ottieni un ottimo olio da massaggiare quando hai le caviglie gonfie e doloranti, per riattivare la circolazione.
  • Olio per Cellulite e Smagliature: In questo caso miscela 20 gocce di olio essenziale di lavanda con olio di nocciola.

 CONTROINDICAZIONI
In tutti questi casi è consigliabile usare l'olio essenziale di lavanda per via inalatoria o in frizione locale. L’olio essenziale di lavanda è considerato sicuro, per cui non ci sono particolari precauzioni alle quali attenersi.
E' importante ricordare che l'utilizzo improprio degli olii essenziali può essere dannoso anche quando si utilizzano oli, che come la lavanda, sono considerati sicuri.


FONTI
www.curenaturali.it