venerdì 31 maggio 2013

Gli Oleoliti

L' oleolito non è altro che il risultato di una macerazione di una o più piante in un olio vegetale.
La maggior parte dei composti presenti nelle piante è liposolubile , quindi estraibili con l'olio .
I rimanenti composti si possono estrarre con alcool etilico (soluzioni idroalcoliche) .
Gli oleoliti sono ottimi per carpire tutte quelle sostanze che la natura può offrirci, in un modo semplice ed economico. 

Ideali come olii da massaggio o come ingredienti per unguenti e creme corpo e viso. 

Oli Vegetali che possiamo usare:

Olio di Mandorle dolci (Prunus Amygdalus dulcis) : è un olio leggero ma nutriente e soprattutto economico , ideale per fare gli oleoliti.
Usato da sempre per le sue proprietà emollienti , ha l'unico difetto di emanare subito un forte odore acre quando irrancidisce (per questo motivo si consiglia di pulire bene i contenitori da eventuali gocciolamenti / perdite)

Olio di Jojoba
( Simmondsia chinensis ) : quest'olio in realtà è una cera liquida , è molto resistente all'irrancidimento e penetra più in profondità nella pelle rispetto agli altri oli.
Per questo si consiglia di usarlo puro, o diluito con un altro olio, per gli oleoliti curativi .
Vista la sua grande resistenza all'ossidazione può essere aggiunto ad ogni oleolito. ( quantità : 1/3 o 1/4 ) .
Idratante , nutriente e tonificante.

Olio di Girasole (Helianthus annuus): olio molto simile alle all'olio di mandorle dolci ma leggermente più resistente all'ossidazione , o meglio , è meno maleodorante quando irrancidisce.

Olio di crusca di Riso
: la presenza del gamma Orizanolo, un fitosterolo presente nel riso, dovrebbe garantire una maggiore resistenza all' ossidazione e in ogni caso c'è una certa quantità di tocoferolo che lo preserva.

Altri oli vegetali.
La natura ci offre altri oli molto buoni e utili per la nostra epidermide... Tra i tanti ricordiamo:
Olio di nocciolo di albicocca: olio molto ricco e nutriente, ideale per pelli secche e/o mature.
Olio di Rosa Mosqueta: simile a quello di albicocca, ma più nobile (e anche costoso !). Ha elevati livelli di acido linoleico, linolenico e oleico e vitamina C, oltre a piccole quantità di acido trans-retinoico che insieme stimolano la rigenerazione dei tessuti.
Olio di Sesamo: ideale per le pelli grasse .
Nb: questi ultimi hanno una caratteristica particolare... Il loro odore può alterare, a seconda dei casi, il profumo naturale di alcuni oleoliti...

Ovviamente, non per ultimo, c'è il classico olio di Oliva, da sempre usato nella tradizione! Sufficientemente resistente all'ossidazione, ha un odore alimentare piuttosto marcato, ma grandi proprietà cosmetiche.
Per quanto riguarda tutti gli altri oli che non sono stati citati, non c'è problema.. se sono di vostro gradimento si possono usare.  


Piante che possiamo usare:
La scelta della pianta (droga) è fondamentale per fare un buon oleolito.
Spesso si tende ad usare la pianta secca in quanto si risolve il problema dell'acqua , presente naturalmente nelle piante fresche, che tende a dar problemi di conservazione dell'olio, facendolo irrancidire .
Ci sono casi però in cui è necessario usare piante fresche (vedi oleolito di Iperico, Melissa e Arnica)
Prima di usare una pianta è bene documentarsi, sia per conoscere le varie proprietà, sia per sapere se ci sono eventuali problemi di utilizzo a livello topico (es: l'olio di arnica non dovrebbe essere usato su pelli sensibili) 


- Achillea
- Alloro
- Arnica
- Basilico
- Calendula: momilla
- Cannella
- Carota
- Cipresso
- Chiodi di Garofano
- Curcuma 
- Dente di Leone
- Edera
- Elicriso
- Erica
- Eucalipto
- Fiori d'Arancio
- Foglia di Olivo
- Geranio
- Giglio Bianco
- Ginepro 
- Ginkgo Giloba
- Hamamelis
- Iperico 
- Ippocastano
- Issopo
- Iris
- Limone
- Lavanda
- Lampone
- Luppolo
- Maggiorana
- Menta
- Origano
- Peperoncino 
- Pino
- Thè Verde
- Timo
- Verbena
- Vaniglia
- Rosa
- Rosmarino
- Salvia
- Santoreggia
- Passiflora
- Zenzero


NB: Non tutte le piante sono adatte all'estrazione in olio; informarsi prima se quella che avete in mente lo è!

Preparazione

Non è necessario avere una ricetta specifica (con quantità o altro) .
Basta avere olio vegetale e pianta quanto basta.

Prendere un vasetto con chiusura ermetica pulito e asciutto (vasetto marmellata, miele) e riempirlo di droga. Prender l'olio e coprire interamente la pianta, in modo che nessuna parte di essa fuoriesca dall'olio .
Se è possibile utilizzare tutta la superficie interna del recipiente in modo che non rimanga dell' aria all' interno di esso. ( ma questo non è vincolante per la buona riuscita).


1) Digestione tradizionale

Una volta preparato il tutto, si lascia a riposare per una 40ina di giorni in un luogo buio e asciutto (es: in un mobile o in uno sgabuzzzino).
Almeno 2 volte a settimana bisogna agitare il recipiente o prendere un cucchiaio pulito e asciutto e mescolare. Ricordarsi di richiudere bene il recipiente.


2) Digestione "a calore" (solare o bagnomaria)

E' un metodo più sbrigativo ma richiede un pò più di attenzione.

Nb: bisogna usare questo metodo se si decide di fare un O. con pianta fresca !!!!!!!

Si riempie il contenitore con droga e olio come sopraccitato, poi al posto di metterlo al buio lo si lascia al sole (di giorno) e al buio appena il sole va via dalla nostra postazione . In questo caso il recipiente deve essere almeno di vetro scuro o bisogna coprirlo con della stagnola, in modo che il sole non vada a contatto diretto con l'olio. Questo metodo richiede una 15ina di giorni , perchè attraverso il calore del sole l'estrazione dei principi vegetali avviene con maggior rapidità.
E' più rischioso per la salute del nostro oleolito, in quanto il sole/calore velocizza il processo di ossidazione dell' olio.
Se durante il procedimento avvertite che il vostro olio sta per irrancidire sospendete la macerazione e passate subito al filtraggio... Certo, non avrete estratto una grossa quantità di attivi , ma almeno quel poco che si è riuscito ad estrarre è salvo !

A bagnomaria: si prende il nostro olio+pianta e lo si immerge per un 3 ore in acqua calda, meglio se a fuoco lentissimo. Per ottenere un oleolito più ricco, ripetere più volte l' operazione con della nuova droga.

Nb: Oleolito di pianta fresca: l'eventuale acqua presente nelle piante andrà a depositarsi sul fondo del recipiente.. in questo caso filtrare il tutto senza far cadere l' acqua. Depositi sul fondo di materiale polveroso o altro (polline ..) son processi normali, perciò non temete !


Filtraggio

Una volta finita la digestione (qualunque essa sia) si passa a filtrare il nostro preparato.

Ci sono 2 filtraggi :

1 ) prendo un altro vasetto pulito e faccio colare l' olio. Se cade qualche residuo o altro, non temete...
Una volta finito prendo la pianta e prima di buttarla la pesto bene , con molta forza per cercare di far uscire più olio possibile ( quello sarà l' olio migliore, perchè è stato assorbito dalla pianta).
Una volta versato il tutto, chiudo bene il mio nuovo vasetto e tengo a riposo per 1 o 2 giorni ...
Poi passo al secondo filtraggio.

2 ) prendere il vasetto e filtrarlo nuovamente ma questa volta con un filtro da caffè o un panno pulito .
Qualunque eventuale deposito va filtrato con attenzione , cercando di non farlo passare !

Il vostro oleolito è pronto.


Conservazione

Qualsiasi olio può ossidarsi e rancidire. Per questo è possibile inserire nei nostri oleoliti delle sostanze antiossidanti, in grado di preservare il più possibile il nostro olio dagli stress ossidativi. NB: NON è obbligatorio utilizzare dell'antiossidante; il nostro oleolito, se fatto e conservato con criterio, dura parecchio anche senza l'ausilio di questo.

Ecco alcune sostanze antiossidanti utilizzabili nei nostri oleoliti:

Olio di Jojoba : come abbiamo detto prima può aiutare la conservazione dell'olio ( PS: NON è un conservante!) Se non è già stato utilizzato nell' O., metterne almeno 1/3 o 1/4.

Tocoferile acetato o Tocoferolo: la Vit. E è un ottimo antiossidante. Di tocoferile acetato ne servirà una buona dose, anche un 5%. Essendo in forma acetata, non riesce a svolgere in pieno la sua funzione antiossidante, in quanto la vit. E è "intrappolata" dalla base acetata; ecco perchè occorre abbondare se si vuole avere un minimo effetto preservante. E' ottimo anche sulla pelle quindi va benissimo nel nostro preparato. Di tocoferolo, invece, ne basta pochissimo, lo 0.25%, ma se ne mettete di più tanto di guadagnato per l'epidermide.

Aperoxid : composto formato da lecitina , acido ascorbico , acido citrico , tocoferolo.
Usarne pochissimo. Ne basta una punta di stuzzicadenti x un 100 ml di O. ( 0.1-0.5% )

Rametto di Rosmarino : utile per la conservazione dell' O. L' unico problema è che rilascia l' aroma , compromettendo il profumo del nostro O.

Con o senza antiossidante è difficile stimare quanto possa durare un oleolito.
In media se conservato e fatto bene può durare anche un bel paio d'anni.
Un metodo semplice per capire se il nostro oleolito è ancora buono è l'odore. Se il suo profumo/odore tende a svanire o a virare a cattivi odori, vuol dire che ci sta abbandonando...


Aggiunta di Oli essenziali

E' possibile aggiungere qualche OE per profumare ulteriormente il nostro O. o per dargli maggiori proprietà.
NB: Prima di usare qualsiasi oe è bene documentarsi sul loro utilizzo!
Gli oe si maneggiano con cura e alcuni di loro, usati sconsideratamente, possono essere nocivi , perciò prestare la massima attenzione !!!!!!

Ci sono alcuni libri con alcune ricette con degli oe.. Spesso in queste compare il termine "parte" Es: ricetta XY = 1 parte di X e 3 di Y .
Come calcolare queste quantità :
Partendo dal presupposto che 1ml di oe corrisponde + o meno a 20-25 gocce di OE e che in media le quantità di un OE sono :
0.5 - 1.5 % su 100ml di olio - per un olio corpo ( estetico )
1.5 - 3 % su 100ml di olio - per un olio curativo

Poniamo che sia un olio tra il curativo e l' estetico , quindi facciamo che la quantità massima di tutti gli oe è di 1.5%

Es; Ricetta ABC
3 parti di A
2 parti di B
1 parte di C

3+2+1 = 6 ( totale di parti )

1.5 : 6 = 0.25

0.25 lo moltiplico x3 , x2 e x1 > 0.75 , 0.50 , 0.25 ( se si sommano queste 3 cifre si ottiene l' intera quantità di oe che si può utilizzare , ovvero , 1.5. )
Quindi avremo

0.75 di A ( 0.75x20-25 ) = 15-18 gocce di oe A
0.50 di B ( 0.50x20-25 ) = 10-12 gocce di oe B
0.25 di C ( 0.25x20-25 ) = 5-6 gocce di oe C

Per la semplice profumazione bastano molte meno gocce di oe, e in questo caso il naso è un buon giudice. 


 


Fonti:
Angolo di Lola
Arcadia 

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