Il Sea Malay è un trattamento profondo,
le cui manovre ripetute più volte lentamente sul corpo del ricevente
procurano uno stato di profondo rilassamento: al pari di altre tecniche
di massaggio orientale si fonda sull’assunto che, attraverso il corpo,
si possa riequilibrare tutto l’individuo: la sua mente, la sua anima, il
suo Io.
Nel Sea Malay infatti, il benessere non é qualche cosa che a volte si produce, quanto piuttosto un movimento continuo verso l’armonia, l’equilibrio e l’integrità di corpo mente e spirito.
Nel Sea Malay infatti, il benessere non é qualche cosa che a volte si produce, quanto piuttosto un movimento continuo verso l’armonia, l’equilibrio e l’integrità di corpo mente e spirito.
Ne viene segnalato l’effetto favorevole
sulla sfera emotiva: un maggior equilibrio psichico, un aumento della
fiducia in sé e l’assunzione di un atteggiamento più positivo e attivo
nei confronti della vita. La struttura del Sea Malay ricorda quelle
degli Yantra indiani: Yantra è un termine sanscrito che indica vari tipi
di rappresentazioni geometriche dalla forma semplice o più complessa e
diagrammi simbolici, utilizzati come supporto nella concentrazione o per
favorire l’assorbimento meditativo, il cosiddetto “samadhi”: non a
caso, molti di coloro che hanno provato il Sea Malay, lo hanno definito
“un’esperienza meditativa”. In effetti il Sea Malay è un lavoro rituale
con effetti connessi alla meditazione e all’energia, più che al piano
fisico.
La prima fase del massaggio è profondamente rituale: con manovre dal carattere lento e ripetitivo, si tracciano sul corpo del ricevente delle figure geometriche cariche si simbolismo. Come in uno Yantra indiano, si definiscono degli spazi sacri, si tracciano linee, cerchi, spirali…
I buddhisti riconoscono, però, che lo
Yantra – simbolo sacro, rappresentazione grafica, matematica e magica
del divino – può essere solamente mentale: le immagini tracciate con
sabbie colorate servono solo per creare nella mente il vero Yantra e
vengono consacrate solo per il periodo durante il quale è utilizzato per
il servizio religioso, finito il quale, lo Yantra viene semplicemente
“distrutto”, spazzando via la sabbia di cui è composto. Questo gesto
vuole ricordare la caducità delle cose e la rinascita, essendo la forza
distruttrice, anche una forza che dà la vita.
Idealmente, anche nel Sea Malay, dopo essere stato “disegnato” in superficie, sulla pelle, e trasmesso in profondità, assorbito e ricreato nella mente del ricevente, lo Yantra viene “distrutto”.
Idealmente, anche nel Sea Malay, dopo essere stato “disegnato” in superficie, sulla pelle, e trasmesso in profondità, assorbito e ricreato nella mente del ricevente, lo Yantra viene “distrutto”.
Nella seconda fase, manovre di
riunificazione corporea ricompattano quello che le figure geometriche
avevano separato, scisso: ciò che prima si era diviso, ora viene
riunito, i movimenti sono lunghi, le figure sono parallele o incrociate:
l’alto si fonde con il basso, la destra con la sinistra.
Il Sea Malay è un trattamento che si
distingue per manovre, durata e posizione del ricevente.
Il ritmo è
lento, ripetitivo, quasi ipnotico: l’operatore, con una lenta
concatenazione di 39 movimenti, risveglia energie sopite, armonizza
disequilibri, unisce ciò che si è separato.
E’ indubbio che la scansione numerica del Sea Malay possa in qualche
modo attrarre la nostra attenzione: la struttura poggia su 39 movimenti,
ripetuti in genere 3 volte o multipli di 3 e, laddove questa situazione
non si verifichi, il numero che troviamo è il 4.
Il numero 1 è l’assoluto, l’azione
Il numero 2 è la dualità, lo ying e lo yang, il maschile e il femminile
Il numero 3 è dato da 2+1 ed è la perfezione, l’equilibrio raggiunto, la creazione
Il numero 4 è la terra, la manifestazione del piano materiale con i suoi limiti temporali e spaziali
Il numero 8 rappresenta l’infinito
Lo Zero è il cerchio, Dio
Le gambe e i piedi, forse per effetto
della cultura musulmana che conquistò l’Indonesia, non vengono trattate,
in quanto ritenute impure perché a contatto con il terreno.
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Al suo arrivo in occidente, il Sea Malay ha subito molte variazioni e può capitare di trovare diverse versioni a seconda dell'operatore.
Molte volte non vengono considerati i numeri, in realtà estremamente importanti, e altre volte invece si è preferito sostituire le manovre un po' più "intime" nella parte dei glutei, con manovre alle gambe che in realtà sono off-limit per la cultura indonesiana.
Per quanto mi riguarda, il Sea Malay mi è stato insegnato in un determinato modo, ma informandomi e studiando diversi testi, sono riuscita a determinare alcune varianti:
- SEA MALAY 1 - Schiena - Schiena - Gambe (60min)
3 moduli con 6 manovre con un totale di 18 manovre
- SEA MALAY 2 - Schiena - Schiena - Schiena (60min)
3 moduli con rispettivamente 12 - 6 - 6 manovre per un totale di 24 manovre
- SEA MALAY 3 - Schiena - Schiena - Viso (60min)
3 moduli con rispettivamente 12 - 6 - 9 manovre per un totale di 27 manovre
- SEA MALAY 4 - Schiena - Schiena - Gambe - Viso (90min)
4 moduli con rispettivamente 12 - 12 - 6 - 9 manovre per un totale di 39 manovre
Il risultato è ottimale in tutti e 4 le varianti! Garantito!
L'importante in questo massaggio è che sia l'operatore che il massaggiato capiscano il suo carattere meditativo e spirituale, il Sea Malay Massage richiede al praticante sensibilità, concentrazione, capacità di ascolto e di silenzio. "Imparare questa tecnica rappresenta una vera via di consapevolezza"
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OLI CONSIGLIATI PER IL MASSAGGIO
Oli Vegetali:
Oli Vegetali:
- MANDORLE DOLCI
- IPERICO (proprietà antidepressive)
- OLIO DI CORTECCIA di SALICE BIANCO (antidolorifico)
Oli Essenziali:
- PINO MARITTIMO (migliora la circolazione)
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