mercoledì 12 marzo 2014

Betulla

          

«Delle betulle non capivo la bellezza; vicino a loro giocavamo in primavera quando scioglieva la neve, senza alzare gli occhi ai loro rami celestiali. E l'uso dei nostri antichi, che a maggio manifestavano il loro amore alle ragazze del villaggio con rami di Betulla appena sbocciati posti davanti agli usci delle loro case, si è perduto a contatto con la civiltà mediterranea» 
(Rigoni Stern M., Arboreto Salvalico)

La betulla è una pianta con molteplici proprietà benefiche per il benessere psico-fisico generale, utile per favorire la diuresi e pertanto è utile anche nel trattamento anticellulite.
La betulla oltre ad essere usata come una pianta ornamentale grazie al suo fogliame elegante, è usata anche nell'industria del mobile per il suo legname ed in erboristeria per il suo potere diuretico, drenante, antisettico ed antinfiammatorio.


Nome comune: Betulla
Francese: Bouleau blanc
Inglese: White birch
Famiglia: Betulaceae


La Pianta
Si tratta di alberi e arbusti a fogliame caduco che possono raggiungere i 15–30 m di altezza, foglie variamente formate e sfumate di giallo a seconda della specie o varietà. 
La specie più diffusa è la Betula Pendula (= B. verrucosa), da alcuni autori considerata una sottospecie o varietà di B. alba e chiamata volgarmente betulla bianca, betulla pendula o betulla d'argento, e predilige terreni acidi, poveri, sabbiosi o ciottolosi. 
Mentre la Betula Pubescens, nota col nome di betulla pelosa o betulla delle torbiere, dalle foglie pelose, predilige terreni paludosi o torbosi ed è di dimensioni analoghe alla B. pendula, anche se si presenta più frequentemente come alberetto o cespuglio.
Le betulle si caratterizzano per la corteccia bianca sporca dovuta alla presenza di granuli di betulina; sono dotate di una notevole rusticità, resistendo a condizioni ambientali avverse, quali geli improvvisi e prolungati e lunghi periodi di siccità; sono diffuse nelle regioni del Picetum, Fagetum e Castanetum, ma si spingono anche nelle zone superiori e inferiori.

Parte utilizzata:
- corteccia
- foglia
- gemme 

Costituenti principali:
Foglia: flavonoidi (contenuto minimo: 1,5%): iperoside (2-3%), olio essenziale (1%): ossidi sesquiterpenici, tannini (leucoantocianidine), vitamina C (0,5% nelle foglie fresche), acido clorogenico e caffeico; resine, alcoli triterpenici (derivati del lupano: lupeolo, betulinolo, acido betulìnìco, e del dammarano), saponine
Corteccia: triterpeni e loro saponine: 10-14% betulina (canfora di Betulla), tannini.
Raccolta della LINFA DI BETULLA
La Linfa di Betulla viene raccolta seguendo una tecnica particolare: all'inizio del mese di marzo, durante la montata primaverile, si praticano nelle betulle adulte,che crescono in zone boschive, e di preferenza sulla parte del tronco esposta a sud, alcuni fori a circa un metro da terra, profondi da due a cinque centimetri, leggermente obliqui verso l'alto, nei quali si introduce un tubicino da cui la linfa defluisce nei recipienti posti a terra.
La raccolta risulta più proficua quando le betulle sono di media grandezza, crescono in luoghi elevati e quando l'inverno è stato rigido.

Proprietà:
  • DIURETICA
  • DEPURATIVA
  • ANTISETTICA
  • ANTINFIAMMATORIA 

Fa bene in caso di...
  • Litiasi renale
  • Renella
  • Disturbi Reumatici
  • Gotta
  • Cellulite
  • Sindrome Premestruale

Le foglie fresche di Betulla sono più attive e ciò fa supporre che l'OE rinforzi l'attività diuretica.
È stata segnalata anche una notevole attività coleretica manifestata in modo particolare dalle gemme.
La foglia di Betulla si impiega nel reumatismo, nella gotta, nella litiasi renale (l'incremento della diuresi previene la formazione di renella) e come "lavaggio" nelle affezioni delle vie urinarie.
L'estratto fluido, acquoso e secco ottenuto dalle foglie avrebbe attività antibiotica.
È stato dimostrato che gli estratti di Betula pubescens L. possiedono proprietà antibatteriche contro lo Stafilococcus aureus.
Ledere ne preconizzò l'impiego nel trattamento della cellulite, caso nel quale favorirebbe l'eliminazione dell'acido urico e del colesterolo, cui seguirebbe l'eliminazione e la scomparsa dei noduli fibroconnettivali.

Cenni Storici
Strettamente legata alla vita umana, come simbolo tutelare, tra i popoli slavi l’albero era associato alla leggenda delle Rusolski, le bellissime ninfe degli stagni e dei laghi. A tarda primavera, nei giorni del disgelo, uscivano dalle acque e si portavano, vestite di lunghi abiti candidi, a insidiare i viandanti che si trovavano a passare tra i boschi di tronchi biancastri. Chi non fosse stato in grado di resistere a loro, veniva catturato e ucciso. Per scongiurare questo pericolo, quelle popolazioni erano solite tagliare annualmente una enorme betulla, per poi metterla eretta nella piazza del paese e danzarvi attorno lungamente in modo propiziatorio. Di quella stessa pianta si faceva poi, a sera inoltrata, un grande falò e se ne disperdevano le ceneri nei campi.
La betulla è anche l'albero sacro per eccellenza delle popolazioni siberiane presso le quali riveste tutte le funzioni dell'Axis Mundi, pilastro cosmico.
Plinio pensava che la betulla fosse originaria della Gallia e ci informa che con il suo legno si fanno “ai magistrati i fasci che tutti temono, e ai panierai i cerchi e le coste necessari per la fabbricazione di panieri e cestini". Aggiunge che si usava anche per confezionare torce nuziali, ritenute porta-fortuna il giorno delle nozze (Historia Naturalis).
Già nel Medioevo l'acqua di betulla era molto nota per la sua proprietà di disgregare i calcoli urinari, e per questo fu proclamata "La pianta renale d’Europa". Anche la sua linfa era ritenuta un rimedio efficacissimo contro i calcoli renali e della vescica.

Usi della Betulla

Tramite:
  • Infuso (foglie): 2-4 g per tazza d'acqua bollente, lasciare in infusione per 10 minuti. Filtrare e bere parecchie tazze al giorno.
  • 40-50 gc di betulla verrucosa linfa in gemmoderivato 2 volte al giorno lontano dai pasti.
  • Tintura Madre di Betulla: 80 gc in 1L e 1/2 d’acqua minerale, da bere nell’arco della giornata, lontano dai pasti.
  • Olio Essenziale di Betulla 



Effetti collaterali e controindicazioni della betulla
Non sono segnalati effetti secondari e tossici alle dosi terapeutiche a meno che non vi sia una particolare sensibilità individuale.
L'estratto della monografia della Commissione E (1986) segnala di non utilizzare la pianta in presenza di edemi causati da insufficienza cardiaca e /o renale. Esiste una segnalazione che le foglie di Betulla possono causare dermatite da contatto.
Si consiglia vigilanza in caso di assunzione contemporanea di farmaci antiaggreganti piastrinici e anticoagulanti.
Come per tutte le piante ad azione diuretica, prestare attenzione alla contemporanea assunzione di farmaci diuretici (possibile sommazione d'effetto).
L'assunzione di preparati a base di betulla è controindicata in caso di allergia all'Aspirina per la presenza di salicilati), insufficienza cardiaca, e renale ed ipersensibilità accertata verso uno o più componenti.
I salicilati passano nel latte materno con possibili reazioni allergiche nel bambino; è quindi importante evitare l'uso di betulla in gravidanza e durante l'allattamento.

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